Quello che le donne non dicono: 3 miti da sfatare in camera da letto

Maschi contemporanei, udite udite!

Questo post è dedicato a voi, o almeno a quelli tra voi che almeno una volta nella vita si sono interrogati su quello che le donne non dicono…in camera da letto.

Delfini curiosi eh?

Ma prima di illuminarvi, ATTENZIONE prego.

So benissimo che questo è un argomento rischioso e generalizzare troppo potrebbe scatenare le ire funeste di qualcuno/a. Quindi la premessa è questa: mantenete uno spirito leggero e tenete presente che l’ironia è la chiave di lettura imprescindibile per tutto quello che scrivo!

Per questo articolo che parla di quello che le donne non dicono, e specialmente di quello che non dicono ai maschietti, ovviamente, mi sono basata sia sulle mie esperienze personali sia sui racconti delle mie amicissime.

Non lo so, forse abbiamo tutti visto troppi film (anche porno) o letto troppi libri (e chiaramente 50 sfumature di eccetera eccetera non è da considerarsi fonte di ispirazione, dato che i rapporti sessuali tra Christian Grey e Anastasia Steele sono, come dire, un’utopia). Fatto sta che spesso molti uomini, una volta raggiunta l’alcova con la pulzella del loro cuore, sentono l’impulso irrefrenabile di dover dimostrare doti da porno-divo.

Peccato che in generale le donne che hanno superato i trenta, sia le casalinghe disperate che le lavoratrici fuori casa, non abbiano chissà quanto tempo a disposizione per stare decenni a far capriole col proprio partner. E soprattutto non ne hanno voglia!

Ragazzi, il segreto è questo: meglio un quarto d’ora di amplesso svolto in maniera decente che due ore di avanti e indietro perniciosissimo! Non abbiamo più i muscoli di una volta e poi: CHE PALLE!

Vediamo meglio i dettagli.

Quello che le donne non dicono, ovvero mito da sfatare numero 1

Cari maschioni, nel corso dei preliminari spesso e volentieri vi precipitate vogliosi in direzione del nostro Polo Sud. E fin qui va bene. Nel senso: va bene se ci rimanete 5 minuti. Dopo anche basta!

Questo mito dello stazionare al di sotto del nostro ombelico ad allenare i muscoli della vostra lingua per tipo 50 minuti con l’intento di provocare orgasmi multipli come se fossimo Sharon Stone in Basic Istinct deve essere assolutamente sfatato. Può piacere, certo, per un tempo limitato. Poi però bisogna variare, altrimenti noi ragazzuole cominciamo ad annoiarci e a pensare che abbiamo ancora ben due lavatrici da fare.

Infine, diamine, un po’ di lavoro intuitivo non guasterebbe in questi frangenti: se notate che non partono urla animalesche di strabiliante godimento nemmeno dopo mezz’ora direi che è il caso di smettere e sperimentare altro, no?

Quello che le donne non dicono, ovvero mito da sfatare numero 2

Anche in questo caso si parla di durata. Se vi siete fatti una cultura guardando film porno, sappiate che quelli sono per l’appunto film, e la vita reale è un po’ diversa. Non metto in dubbio che esistano molti elementi maschili perfettamente in grado di prodursi in acrobazie eroiche ed erotiche anche per tre ore di seguito senza imbottirsi di Viagra. Dico solo che non a tutte le donne interessa rimanere chiuse in camera da letto per sottoporsi a delle sedute di GAG intensive di 600 minuti.

Perché?

La risposta è sempre la stessa: perché CHE PALLE!

Mezz’ora è più che sufficiente e a volte anche troppo a seconda dei casi. Ricordatevi sempre: usare l’intuito, quindi se non riscontrate un successo esagerato nel corso di mezz’ora e sembra che la poveretta sotto o sopra di voi abbia bisogno di un defibrillatore  e di una doccia (in quest’ordine), beh, magari potreste darci un taglio e decidervi ad esplodere.

Seconda cosa: ripetetevi come un mantra questa parola: LAVATRICE,LAVATRICE,LAVATRICE. Dopo un tot di tempo di su e giù infinito la fanciulla si perde e pensa ad altro: cosa mangiare a pranzo, dove andare a fare la spesa, ricordarsi di prelevare allo sportello del Bancomat, scrivere all’amica su Whatsapp etc. etc. In genere però la prima cosa che le viene in mente è la immane quantità di roba da mettere in lavatrice; quindi, se notate che non si quaglia più di tanto, mettetevi in testa questa parola magica. Scommetto che vi passerà la voglia di vincere il premio Rocco Siffredi 2017.

Quello che le donne non dicono, ovvero mito da sfatare numero 3

Finora abbiamo esaminato dei casi in cui si eccedeva in preliminari e passione travolgente. Occhio, però. Non ricadiamo nell’estremo opposto, o almeno non sempre! Le cosiddette “sveltine” (che brutta parola!) sono gradevoli, se opportunamente alternate ad altre modalità di sollazzo.

Tanto per capirci meglio: si sa che noi donne funzioniamo in maniera diversa da voi uomini, anche e soprattutto nell’intimità. Ciò significa che a differenza del maschio l’eccitazione non sopravviene in maniera fulminea e improvvisa al solo scorgere un microscopico lembo di pelle, qualunque sia la parte del corpo alla quale appartiene.

Facciamo un esempio pratico: la signorina con la quale state approfondendo la conoscenza o la vostra fidanzata torna dal lavoro un tantino sfatta e stanca morta. Anche voi siete appena rincasati dopo una dura giornata, tuttavia avete un certo “languorino” biblico. E cosa fate? L’ardore vi spinge a denudarvi immantinente davanti alla vostra bella che ha avuto appena il tempo di togliersi le scarpe mentre pensava (tanto per cambiare) alla roba da mettere in lavatrice.

Reazione sperata nella fanciulla: occhi strabuzzati, istantanea bava alla bocca e scatto felino in direzione delle vostre nudità.

Reazione reale: fronte aggrottata, occhi rivolti al cielo, sbuffo, tragico silenzio.

Anche in questo caso peccate di mancanza d’intuizione. Non vi sfiora l’idea che in effetti vi abbiamo visti nudi più di 50 volte e che appena rientrate dal lavoro forse vorremmo prima scaraventarci sotto la doccia e rilassarci un po’?

Inoltre, non siamo uguali a voi! Non ci parte l’ormone a razzo solo al vedere un corpo maschile nudo, sia che appartenga al nostro compagno sia che sia quello di uno strafigo appena conosciuto.

Attenzione!

Lo stesso discorso vale per le foto che ci mandate via chat, con l’intento di provocare in noi terremoti di sensi. Anche no. Non funzioniamo così. Ci serve un minimo di contatto fisico, dobbiamo sentirci sedotte sia con lo sguardo sia con il tatto. Ovviamente non mi riferisco ai casi in cui ci si è appena conosciuti e ci si piace un casino, allora è diverso (o almeno lo è nei primissimi mesi).

Avete preso appunti? Queste sono alcune delle cose che le donne non dicono.

Intanto gradirei qualche commento femminile per raccogliere altri punti di vista. Per quanto riguarda i signori leggete, sorridete e ricordate la parola chiave:

LAVATRICE.

 

 

 

 

16 pensieri su “Quello che le donne non dicono: 3 miti da sfatare in camera da letto

  1. Prima di arrivare alla fine dell’articolo mi chiedevo se avessi utilizzato “lavatrice” come keyword… Poi leggo l’ultima frase 😂
    Questo post mi ha fatto sorridere molto peró é vero, la monotonia uccide! 😁😁😁

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  2. Un’altra cosa che non dicono, o forse a volte dicono, ma poi la relazione non so come prosegue: NON ESISTI SOLO TU! Gli scienziati della Nasa non hanno ancora risolto l’equazione ormonale in base a cui gli uomini pensano che noi fanciulle ci sentiamo appagate dall’immenso piacere che loro provano prima di diventare catatonici nell’altra metà del letto. …E noi?!

    Piace a 1 persona

    1. Ahahaha sono contenta di aver avuto riscontri positivi per questo post! Ero in dubbio se parlare di questo argomento ma volevo provare a trattarlo con leggerezza e mi fa piacere che sia stato letto con lo spirito giusto!

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