Come fare la spesa: piccola guida pratica per non diventare isterica al supermercato

Oggi volevo condividere con voi quella che per me è diventata oramai una esperienza tragi-comica: andare al supermercato e fare la spesa.

Pensate che l’ho fatta anche ieri mattina, e malauguratamente non ho considerato l’orario in cui avrei varcato le porte del Paradiso/Inferno: le 11. Male, molto male. In genere si sa, bisognerebbe lanciarsi in questa avventura quotidiana in orari che sarebbero illegali per fare qualsiasi altra cosa, tipo le 14 del pomeriggio o le 8.30 del mattino. Questo per evitare la calca e la ressa tipiche di ogni altro orario, giustappunto ciò che è capitato a me.

Come sempre, sono entrata nel supermercato agguerritissima, ripetendo mentalmente come un mantra tutto ciò che dovevo acquistare, dato che, da perfetta MASSAIA APPROSSIMATIVA, non avevo provveduto a scrivere su un foglietto la lista di quello che mi occorreva urgentemente.

Ma ero ottimista.

Dovevo comprare soltanto poche cose: lo zucchero, i limoni, la cipolla, le uova.

Decido di non prendere né carrello, né cestello, tanto non mi servirà, penso mentre nella mia testa risuona la filastrocca seguente: zuccherolimonicipollauova, zuccherolimonicipollauova, zuccherolimonicipollauova. Comincio a percorrere la corsia della pasta e già sento di aver commesso un errore madornale a non essere andata nella piccola bottega sotto casa, anche se avrei pagato la cipolla cinque euro, probabilmente.

Infatti tutti i vecchietti e le mamme della città si sono dati appuntamento in questo supermercato, e si dà il caso che non abbiano fretta.

Sono perfettamente a proprio agio mentre spingono il carrello come se fosse un carro armato, cercando ove possibile di non seguire una linea diritta, e di compiere una sorta di slalom per farsi agevolmente strada tra un umano e l’altro. Il loro percorso è spesso interrotto da lunghe e interminabili pause finalizzate a fissare barattoli di legumi con espressione estatica, come se scegliere tra i fagioli rossi e quelli bianchi possa dar loro l’immortalità.

Mi farebbero quasi tenerezza, non fosse per il fatto che, causa la trance nella quale sono precipitati, non vedono che occupano tre quarti della corsia col loro carrello opportunamente messo in diagonale, ovvio, in modo da impedire il passaggio anche di un topolino. La tenerezza allora lascia il posto alla psicopatica che vive in me, e che digrigna uno stentato “Permesso, scusi” che spero suoni come una minaccia di morte.

Ma niente.

Loro impassibili, spostano il carro armato di mezzo millimetro e ti guardano pure seccati: stavano per decidere di prendere i fagioli bianchi, ora per colpa tua dovranno ricominciare la contemplazione dei barattoli.

Procedo, imbestialita, continuando a camminare a zig-zag per non finire investita da altre astronavi a rotelle. Zuccherolimonicipollauova. Dove saranno le uova? Non riesco mai a trovarle, mistero dei supermercati odierni. Zuccherolimonicipollauova o ma questo che cos’e’??? Mi fermo rapita davanti allo scaffale dei biscotti. Eccoli. Biscotti di tutte la marche di tutte le forme di tutti i luoghi di tutti i laghi. Anche io cado in una nuova forma meditativa, rimango paralizzata e si muovono solo le palle degli occhi: divento uguale agli esseri che prima ho criticato perché ipnotizzati dai legumi.

Beh, almeno io non ho un carrello in mezzo alle scatole.

marPassa mezz’ora e questo episodio di trance si è ripetuto circa cinque volte. Mi sto avvicinando alla cassa esausta e carica di merce, maledicendomi per non aver preso un maledetto carrello e sentendo il sudore che cola lungo la schiena. Ancora una volta, credendo di essere molto astuta, scelgo la cassa dove mi pare ci sia meno fila, giusto due persone prima di me. Peccato che entrambe stiano pagando con i buoni pasto, mettendoci una vita perché li hanno dovuti prima cercare nella borsa, poi contare, poi ricontare poi ricercare nella borsa 0.02 centesimi.

Merda.

Infine e’ il mio turno. Ho fame, sete, sonno e devo assolutamente fare la pipì. E’ stata una battaglia.

Esco dal supermercato con un senso di liberazione.

Arrivo a casa e ovviamente mi accorgo di essermi dimenticata zuccherolimonicipollauova e di aver comprato qualsiasi altra cosa, compresa la tisana al tarassaco che so benissimo che non berrò MAI, nemmeno sotto tortura. Vado nella bottega sotto casa, incazzata nera ormai, e anche qui riesco a dimenticarmi le uova.

Ma potrei sempre diventare vegana, in effetti.

Vogliamo trarre qualche insegnamento dalla mia disastrosa esperienza?

  1. Prendere sempre il carrello, anche quando credi di dover comprare soltanto gli assorbenti
  2. Scriversi una lista prima di uscire di casa e mandare un messaggio alla mamma con la foto della lista (bisogna sempre avere un piano B)
  3. Andare al supermercato poco prima di un importante appuntamento onde evitare stati di trance prolungati nel tempo davanti allo scaffale dei dolci

D’ora in poi cercherò di seguire queste semplici linee guida.

E voi, come fate la spesa? Attendo con ansia i vostri commenti!

10 pensieri su “Come fare la spesa: piccola guida pratica per non diventare isterica al supermercato

  1. io in verità non ho mai fatto la lista, perchè quello che mi guida tra le corsie infernali e che mi aiuta a districarmi tra i millemila prodotti è il fatto che sia vegeteriana (e di conseguenza intere aree dei supermercati li evito a piè pari) e la presenza di offerte (non ho sviluppato rapporti di fidelizzazione con nessun prodotto o marca). Una regola che invece seguo ( o tento di seguire) è di andare a fare la spesa SEMPRE con la pancia piena, altrimenti panico!

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  2. Io riesco quasi sempre a dimenticare qualcosa, anche se ho con me la lista 😦 e non parlo di una lista segnata su di un post-it dei poveri qualsiasi… no, certo che no… ma di un incunabolo gigante stampato su carta filigrana in caratteri cubitali in nero! È tragico! 😥 😀
    P.s.: tu sei una genia! ❤

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  3. Il mio orario preferito per fare la spesa è l’ora di pranzo, sembra quasi di girare in un supermercato infestato da fantasmi. La lista… quella la porto solo per le cose che devo prendere urgentemente anche se poi diventa una minima parte del carrello sommerso da altre cose che “avrei potuto evitare”. Ulteriore consiglio.. porta i soldi contati!!!
    penso di spendere 20 euro e non so perchè svuoto sempre il portafoglio 😀

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