La Bella e la Bestia
siamo quelle che riguardano fino alla nausea Pretty Woman e che sognano di affacciarsi al balcone non per stendere i panni (una volta tanto), ma perché dabbasso c’è Richard Gere (purtroppo privo di barba in quell’occasione ma passiamogliela, dai) che ci chiama a gran voce, con una vagonata di fiori in mano e un macchinone con tanto di autista pronto a partire alla volta dei Caraibi.
Tipo.
Siamo quelle che ogni anno, su Italia 1, hanno l’appuntamento fisso con Dirty Dancing, e immaginano di farsi fare il solletico da Johnny sotto l’ascella e di piroettare con lui su un tronco d’albero sospeso per aria o su qualsiasi superficie piroettabile.
Detto ciò, nemmeno io potevo esimermi dall’andare a vedere La Bella e la Bestia. Ed ecco il breve resoconto del film.
Già dalla prima scena tutti gli abitanti del paese cominciano a cantare allegramente in coro, mentre Belle esce di casa e va a comprare un tozzo di pane, poi dritta dritta in biblioteca. Dire biblioteca in realtà è un eufemismo: trattasi di stanza minuscola con altrettanto minuscolo scaffale che conterrà la bellezza di sei o sette libri. E Belle li sa a memoria, che ve lo dico a fare, ma continua a rileggerli fino alla nausea, perché abita in un paesino del cazzo dove l’unica occupazione di tutti è cantare dalla mattina alla sera; quindi o si legge o ci si può tranquillamente suicidare.
Non ci sono nemmeno ragazzi decenti in giro. L’età media si aggira sui 70-80 anni, e l’unico maschio papabile in circolazione è Gaston. Costui è uno strafigo tutto muscoli con un ciuffo esagerato, roba che ci si potrebbe fare surf o sci d’acqua. Peccato che sia anche un deficiente patentato, che considera i libri un’ ottima alternativa alla carta igienica. La povera Belle, insomma, si annoia parecchio, e ha urgente bisogno di svago.
La storia la sapete tutti.
Succede che il padre di Belle va a fare commissioni in mezzo a una specie di giungla innevata, capita casualmente in un castello gigantesco abitato da un bestione altrettanto gigantesco e pieno di soldi e viene sequestrato, mannaggia. A Belle non sembra vero di poter prendere un po’ d’aria e smetterla di cantare, quindi va subito a salvarlo. Avviene lo scambio, il padre di Belle torna al paesello e la ragazza rimane rinchiusa nel castello fighissimo.
All’inizio è un po’ scontrosa (ah, le donne!), poi però si fa due conti: vitto e alloggio sono gratis, c’è una biblioteca da paura e il panorama non è niente male.
Oddio, c’è da dire che i mobili parlano e sono anche un po’ logorroici; inoltre cantano praticamente tutto il tempo (come i compaesani di Belle), ma pazienza, poteva andarle peggio. Oltretutto la ragazza scopre che la Bestia, nonostante tutti i peli, le zanne e l’abbigliamento ridicolo, ha il suo perché. Sa ballare bene, legge nel tempo libero ed è anche un giocherellone, tipo quando le lancia la palla di neve da cinque tonnellate stendendola per mezz’ora.
Birichino!
E insomma, poi arriva Gaston a guastare l’atmosfera, insieme a tutto il paese (che continua imperterrito a cantare), c’è un po’ di baruffa ma i mobili hanno la meglio e per farla breve, tutto è bene quel che finisce bene. Siamo rimaste un pochino tutte di stucco nel momento clou, quello che aspettavamo con ansia dall’inizio del film: la trasformazione della Bestia, che grazie all’amore di Belle riprende le sue sembianze umane. Sarà che avevamo fatto gli occhi a Gaston, ma la comparsa di questo capellone imberbe, nasuto e magrolino ci ha un po’ deluse. Molto meglio prima: non so, tutti quei peli e le spalle larghe gli davano quel non so che di selvaggio, come dire.
Secondo me Belle lo preferiva in versione bestiale. Infatti poi, nella scena finale (attenzione, spoiler!), tra un ballo e l’altro, glielo dice, scherzando, ma glielo dice: ”Vedi di farti crescere la barba”. A buon intenditor…
E come nelle migliori favole, vissero tutti felici, contenti e ricchi da far schifo.
Morale della storia: decisamente meglio con la barba. E se i vostri boyfriends protestano fategli vedere il film.
Se anche voi siete fan della barba, o se al contrario vi piacciono gli sbarbati, commentate qui sotto! Sono curiosa di sapere che ne pensate.
Last but not least, convincetevi ulteriormente con questa foto di Tom Hardy:
Poi non dite che non ho ragione.
beh.. io ho sposato un algerino barbuto, quindi inutile parlarne! Quoto al max senza nemmeno vedere il film, che tra l’altro hai raccontato in modo troppo bello e divertente.
Tornando alla barba, mi preme far sapere al mondo che – ai tempi – gli arabi ritenevano i romani delle mezze femminucce, proprio perché sbarbati.
Inutile raccontare il parere delle donne dell’epoca, penso : D
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Barba, meglio se rossa (ho una fissa per le barbe rosse). Grazie agli amici di Facebook ho scoperto che in Inghilterra c’è pure una specie di club di maschi barbuti che si dicono da soli quanto sono fighi con la barba. Vabbè. Però la barba ha anche un ottimo potere coprente quando la faccia non è delle migliori.
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Esatto, strategica, un po’ come i Ray Ban
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