Premetto che la sottoscritta, da brava ragazza approssimativa, davanti ai fornelli è una mezza sega: i miei cavalli di battaglia in cucina sono il riso bollito e la pasta al pesto (pesto comprato al supermercato, non certo fatto da me)…e a volte anche quelli mi mettono in difficoltà..
Però, quando va in onda Masterchef, cado in una specie di stato catatonico, simile solo a quello in cui sprofondo quando guardo Il Trono di Spade: non penso più a nulla, dimentico qualsiasi problema e mi concentro completamente; se durante la scuola e le lezioni all’università avessi avuto un grammo della medesima attenzione, non ci sarebbe stato bisogno di comprare libri di testo per essere promossa.
Ma quali sono le ragioni del successo di Masterchef? Perché piace a tutti, anche a quelli che vivono di surgelati e olio di palma, come me?
La risposta è ovvia: i conduttori!
Tutti adoriamo questa trasmissione perché Joe Bastianich, Carlo Cracco, Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo sono dei grandissimi bastardi, psicopatici in una maniera tanto esagerata da suscitare una continua ilarità piuttosto che un fiero sdegno. Chiaramente con questa affermazione non voglio insinuare che i signori in questione siano davvero pazzi e incredibilmente malvagi…senza dubbio i loro atteggiamenti sono volutamente esagerati, per rendere più interessante e curioso lo show. E devo ammettere che recitano la parte in maniera eccellente anzi, forse si immedesimano un po’ troppo.
Comunque sia, vediamo insieme le caratteristiche principali di ognuno di loro e cerchiamo di sottolinearne i punti di forza.
Le ragioni del successo di Masterchef
Joe Bastianich
Pelata scintillante, palpebra cadente e sguardo pallido perennemente annoiato: così si presenta Joe Bastianich, l’imprenditore italo-americano più stronzo di tutta New York e per giunta ricco da far schifo; 25 ristoranti, 3000 dipendenti e 250 milioni di fatturato annuo: un buon partito, no? Cioè, se non fossi maritata cercherei di accalappiarlo, ma avrei poche chances: d’altronde, una che credeva che il rombo fosse soltanto una figura geometrica e la rana pescatrice un tipo particolare di ranocchia non è decisamente la nuora ideale di Lidia Bastianich.
Il punto di forza di Joe è il suo italiano selvaggio: infatti si esprime esattamente come Tarzan, con la differenza che l’uomo della giungla dice “Io Tarzan tu Jane”, lui invece: “Questo piatto è merda”. Dopodiché parte col lancio della forchetta e del medesimo piatto, che volteggia tipo boomerang verso una direzione imprecisata, provocando un gran fracasso.
Perla di saggezza di Bastianich:
Sei una tigre ma di una barca che DINDOLA e l mare è alto. Sai LA problema di essere una tigre in una barca che DINDOLA? Tigre non sanno nuotare e poi se ARIVA mar SU’L tua barca sei fottuto.
Boh. Personalmente ho capito solo fottuto…sarà perché non sono una tigre?
Va beh.
Cavallo di battaglia di Bastianich:
Vuoi che muoro?
Tempo: presente indicativo (o almeno, credo), prima persona singolare del verbo muorire. Chissà come fa il congiuntivo.
Carlo Cracco
Diciamo che Cracco è universalmente riconosciuto come il bello del gruppo. In realtà non sono tanto d’accordo con questa affermazione: avete mai visto una foto di Carletto senza barba?
Beh, giudicate voi. A me sembra un panzerotto. Poi non ho ragione quando dico che gli uomini senza barba non hanno motivo di esistere (leggete qui).
Certo, anche senza il pelo Cracco ha un suo perché, ma è più un perché no che un perché si. Ecco tutto.
Per il resto, tralasciando l’aspetto fisico, che può piacere o meno a seconda dei gusti, il caro Carlo è forse il più cattivo dei 4 conduttori. Il suo punto di forza è dato dallo sguardo truce di odio profondissimo e dissennato che rivolge a chiunque, anche ai concorrenti che hanno cucinato divinamente.
La procedura è quasi sempre la stessa: un aspirante chef porta il piatto davanti a Cracco, che ne osserva il contenuto con malcelato disprezzo, come se si trovasse davanti a merda di elefante; con la forchetta acchiappa 0,0000001 grammi della merda in questione, se la porta a mezzo centimetro dal naso, annusa e piega le labbra in una smorfia di incredibile disgusto; ingoia il boccone, mastica appena e comincia a fissare il concorrente come se fosse un salmone da sfilettare. Il povero cristo suda a profusione, tenta di reggere lo sguardo, abbozza un sorrisetto imbarazzato, poi china il capo rassegnato. Cracco torna in postazione e fissa l’infinito orizzonte e oltre, con l’aria di uno che vorrebbe tanto vomitare ma si trattiene.
Perla di saggezza:
Ridi ora, poi non ci sarà un cazzo da ridere.
Simpatico come la Seconda Guerra Mondiale.
Cavallo di battaglia:
Se vuoi fare il figo usa l’asparago
Come dargli torto?
Bruno Barbieri
Se il titolo di Masterchef fosse Il Buono, il Brutto e il Cattivo, Barbieri, insieme a Cannavacciuolo, sarebbe il buono. Elegantissimo e competente, fissato con polpette, tortellini e tutto ciò che riguarda la cucina emiliana (essendo lui originario della provincia di Bologna), ha coniato un neologismo ormai entrato a far parte dell’italiano comune: mappazzone. Con il termine in questione si intende un piatto disordinato, in cui gli ingredienti sono praticamente sparpagliati senza un particolare criterio, come l’interno di un panino col kebab.
Personalmente sono una fan dei mappazzoni e quando metto mano ai fornelli ne creo alcuni di rara bruttezza…d’altro canto ne ho mangiati di altrettanto buoni (questi ultimi non cucinati da me, ovviamente): volete paragonare un bel mappazzone di fagioli e salsiccia con due dadetti di tonno adagiati su una spennellata di salsa allo zafferano con contorno di buccia di patate croccante?
Perla di saggezza:
Se fai un piatto così a casa ti buttano fuori
Quindi è un miracolo che io abbia ancora un tetto sulla testa.
Cavallo di battaglia:
Sembra una boazza
Cioè merda di bue. Non suona proprio come un complimento.
Antonino Cannavacciuolo
Antonino è il più simpatico dei 4, anche dal punto di vista fisico: 190 centimetri di morbidezza, capello brillantinato, sguardo penetrante, voce possente, accento napoletano irresistibile. Cannavacciuolo gioca il ruolo del compagnone, quello che ti dà la pacca sulla spalla per consolarti dopo che Bastianich ha assaggiato i tuoi spaghetti e ha minacciato di muorire; quello che ti incoraggia, ti motiva e ti strappa un sorriso in ogni occasione. Certo, qualche difetto ce l’ha pure lui: la fissa del panno-carta, per esempio, ma da uno chef bisogna aspettarselo.
Perla di saggezza:
Secondo me questa è una S di Schifezza
Cavallo di battaglia:
Pacca, o meglio, pesante pacca sulla spalla, e anche qualcosa di più:
Se anche voi siete amanti di Masterchef, allora di certo saprete che quest’anno il caro Cracco non sarà presente, e verrà sostituito dalla chef stellata Antonia Klugmann: finalmente una donna! Sono abbastanza sicura del fatto che si comporterà da stronza psicopatica al pari dei suoi colleghi, benché eguagliare la bastardaggine di Cracco non sia un affare da poco.
Staremo a vedere!
Nel frattempo io continuerò a campare di riso bollito, pasta al pesto, pizza a domicilio e mappazzoni vari.
Approssimativa fino al midollo!
Con questo post io muoro…dalle risate!!! Faccio outing: tradisco regolarmente l’Alberto Magno con Anto’, che mi fa tanto caldo. Non m potevo non approdare a Masterchef, ovviamente con una stagione di ritardo essendo una povera orfana di Sky, e ovviamente dopo avere passato anno a schifare la trasmissione perché io non capisco un tubo di cucina, per me cucinare significa aprire le scatole e mischiare. Altro che mappazzone… Devo dire che, nonostante possa riguardare la stessa puntata anche tre volte e sia addirittura diventata fan persino della versione Junior (non male per una moderna Erode), continuo a provare per la cucina lo stesso entusiasmo che ha Cracco per i piatti degli aspiranti chef. Comunque per me Masterchef è più avvincente di qualsiasi serie ci sia in circolazione, crea dipendenza come i dvd di Sex&The City (le cui sei stagioni le ho viste per sei volte), e mi fa piangere più di Via col vento. Mai più senza.
Ps: chef Klugmann è stata scelta per lo sguardo. Doveva prendere il posto di Cracco…
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Ahhhh senti senti! Io guardo solo la versione per adulti, i bambini a dir la verità mi urtano un po’(chiedo venia a tutte le mamme che leggono il blog), quasi quanto gli sguardi bellici di Cracco e le tigri che DINDOLANO
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Per me Junior è stata una scoperta incredibile, dato che i bambini mi suscitano la stessa espressione di Cracco. Ma Lorenzo, il vincitore della seconda stagione, con la sua verace romanità mi ha conquistata!!! Questa comunque è la conferma che la squadra di giudici è impiattata molto bene…
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Da fan quasi imbarazzante di Master Chef mi sono divertita un sacco a prendere consapevolezza di quante verità hai riassunto in poche righe.
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