Quando guardavo Sampei e pensavo che la pesca fosse una roba pericolosissima

Quando ero piccola e guardavo Sampei pensavo che la pesca fosse una roba pericolosissima.

Volete sapere perché? Vi accontento, ma intanto procediamo con ordine, partendo dalla sigla.

Sampei

Sampei

Pescatore, grandi orecchie a sventola

Soorriso di sooooole Sampeiiiiii

Beh, vi ricorda qualcosa? Dai, lo so che state continuando mentalmente a cantare. Oggi mi sento particolarmente vintage, e poi al lavoro un mio collega, dal nulla, si è messo a parlare di Sampei e del matsugoro, facendomi morire dal ridere, quindi non potevo certo esimermi dal riesumare anche questo cimelio degli anime giapponesi.

Premetto subito che la mia memoria approssimativa ha serbato veramente pochissimi ricordi di Sampei, quindi per scrivere questo post ho dovuto fare alcune ricerche; non mi è bastata la fidata amica Wiki stavolta. Perciò vi anticipo che la ricostruzione che leggerete si baserà sulle mie scarse rimembranze, sui racconti del collega di cui sopra e sulle notizie reperite nei seguenti siti:

http://paperfishbiology.blogspot.it/

http://www.cartonionline.com

Detto questo, cominciamo!

Innanzitutto, precisiamolo: Sampei è tratto da un manga, dal quale a sua volta è stato tratto il cartone; ed è SaNpei, non SaMpei.

Sì, lo so, a questo mondo avevo poche certezze: la morte, la cellulite e il fatto che Sampei si chiamasse SaMpei, appunto. Ora scopro che la M è stata sostituita alla N dai traduttori, per facilitarne la pronuncia nella nostra lingua, dato che SaNpei in effetti in italiano ha un suono di merda.

E va beh, vorrà dire che continuerò a credere nella morte e nella cellulite, che posso farci.

Comunque, io insisto nel chiamarlo SaMpei, mi rifiuto di scrivere SaNpei: mi sale il nervoso.

Quindi, dicevamo: Sampei è un ragazzo di 13 anni, che abita in una catapecchia insieme al nonno Ippei (Sampei, Ippei…ma che è? Una tradizione onomastica di famiglia? Va beh), gira vestito come un barbone e indossa le infradito anche in pieno inverno. Tra l’altro, proprio nel primo episodio della serie, il nonno lo manda nella Valle dei Lamenti (il nome è tutto un programma) a portare una canna da pesca ad un suo vecchio amico. Sampei ci va con grande entusiasmo, scende da un autobus in mezzo al niente, cammina lungo una specie di giungla, scala una montagna, attraversa un ponte scalcinato sospeso a trecento metri dalla terraferma poi si butta nelle acque di un fiume lanciandosi da una rupe. Altissima.

Tutto questo con indosso le cazzo di infradito.

quando-guardavo-Sampei

Mah. Io già ho problemi di deambulazione con le pantofole, quindi meglio stia zitta, va.

In ogni caso, riprendiamo il filo. Sampei conduce una vita davvero entusiasmante: infatti va a pesca, tutto il santo giorno, tutti i santi giorni.

Che bello!

Beh, io non faccio testo, mai pescato in vita mia e mai pescherò (a quanto pare ho trovato un’altra certezza, oltre alla morte e alla cellulite!), ma magari mi sto perdendo qualcosa di veramente figo.

Chissà. Morirò con questo dubbio, e con la cellulite, ovviamente.

Sampei quindi pesca, e mica pesca pescetti del cavolo! Dimenticatevi le trote, i salmoni, le orate, le ricciole e i rombi (si capisce che guardo Masterchef, vero?). Sampei pesca pesci esagerati, che definire pesci in realtà è riduttivo. Lui acchiappa degli autentici mostri, esemplari della fauna marina rarissimi, dalle dimensioni orchesche per giunta. Una roba da guinness dei primati.

E questi giganti del mare non sono mica degli zuccherini! Non è che arriva l’amo e abboccano subito, anzi! Ti fanno dannare, sono combattivi, intelligenti, furbissimi, astuti e dotati di una forza erculea. Tant’è vero che Sampei ci impiega anche sei puntate a pescare un cazzo di pesce; tre per lanciare la canna, le altre tre per tirarla su insieme al mostr…ehm, al pesce.

Da Sampei tra l’altro ho imparato che lanciare in acqua una canna da pesca è una roba sulla quale ci si potrebbe scrivere un trattato enciclopedico, qualcosa come l’ “Arte della guerra” di Sun Tzu. Esistono infatti numerosissime tecniche, e Sampei, lo devo specificare forse? Le impara tutte, alla perfezione.

Gran ragazzo.

Addirittura arriva ad apprendere la sopraffina arte del lancio che si ispira al baseball. Cioè, ne vogliamo parlare? Uno va a pescare per rilassarsi e poi scopre che si tratta di uno sport ad altissimi livelli, dove non solo ti fai un culo così cercando di tirare su dei macigni con le pinne: pure scaraventare la canna in mezzo al mare diventa peggio del lancio del giavellotto.

Adesso capite perché quando guardavo Sampei pensavo che la pesca fosse una roba pericolosissima?

Ma questo è niente. Per caso rammentate i nomi dei pesci che pescava Sampei? No problem, ve li ricordo io. Eccone alcuni:

Il pesce fantasma

Il pesce mangiaerba

Il pesce diavolo

La trota arcobaleno

Il pesce arabescato

La trota gigante

La carpa crociana argentata

La carpa cosmica

Il pesce mangia-anatroccoli

Il pesce che taglia le dita

Ma che cazzo di pesci ci sono in Giappone? 

Ciao mamma, io esco, vado a pescare qualche PESCE CHE TAGLIA LE DITA. Se sopravvivo ci vediamo per cena.

Tuttavia i peggiori esemplari marini contro i quali ha combattuto Sampei, secondo il mio modesto parere, sono due:

  • il luccio alligatore: una via di mezzo tra un pesce e un COCCODRILLO. Sì, esatto, un coccodrillo. Pare che esista davvero, guardate un po’:

quando-guardavo-Sampei.jpg

Ma se io vado a pescare e mi salta fuori dall’acqua un mezzo-coccodrillo muoio. All’istante. Bah. Sono sempre più contenta di non essere una fan della pesca.

  • il matsugoro: un essere schifosissimo che fa parte della famiglia dei pesci-anfibi, e sguazza nel fango. Anche questo, udite udite, non esiste solo nel fantastico mondo di Sampei. Ladies and gentlemen vi presento il matsu-come-cavolo-si-chiama, altrimenti noto anche come PERIOFTALMO.

Ok, molto meglio matsugoro.

quando-guardavo-Sampei

Bleah.

Beh, ragazzi, che si fa, andiamo tutti a pesca? Servono solo un paio di infradito, una canna, qualche topo morto e una leggera tendenza al suicidio.

Sorge spontanea una domanda: come finisce Sampei?

Booooh.

In verità non l’ho capito benissimo nemmeno io. Chiaramente non conservo alcuna memoria del finale, e sui siti che ho controllato c’è scritto che in sostanza in ogni episodio Sampei pesca qualche mostro e non è che poi succeda molto altro. A un certo punto si mette alla ricerca del padre, scomparso quando lui era piccolo, ma non sono riuscita a capire se lo ritrova oppure no.

Quindi vi lascio con questo interrogativo, anzi: se siete a conoscenza di qualche dettaglio che possa far luce sul “mistero-Sampei”, vi invito a farmelo sapere! Sono abbastanza curiosa, e soprattutto sono curiosa di leggere i vostri commenti su questo cartone animato: lo guardavate anche voi? E anche voi pensavate che la pesca fosse una roba pericolosissima? Vi piaceva oppure preferivate assistere alle sfighe di Remì?

Attendo fiduciosa! Nel frattempo, riascoltatevi la sigla:

 

 

 

 

 

18 pensieri su “Quando guardavo Sampei e pensavo che la pesca fosse una roba pericolosissima

  1. Ciao! Sei fantastica, muoio dal ridere nel leggerti. Detto questo li guardavo tutti: remi, giorgie, candy, anna, annette,heidi e anche sampei, lui con mio padre appassionato di pesca…mi ci ha pure portato una volta..mi ha dato in mano una trota, a mani nude s’intende, e voleva che la uccidessi battendogli la testa sui sassi….non aggiungo altro.
    SILVIA

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  2. Ciao, Sampei non riuscivo a guardarlo, troppo noioso! Ma quando hai raccontato che per lanciare la canna ci impiegava tre puntate, ecco…mi son venuti in mente Holly e Benji!! Ho cercato di vedere tutte le puntate, ma son diventata prima adolescente io di loro!!

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  3. So per certo che prima andava a sQuola e poi a pescare in c*^_ ai lupi. Il matsugoro è un vivido ricordo di questo CARTONE ANIMATO (sono vecchio e quindi posso chiamarlo come mi pare alla faccia dei puristi) L’allenamento con la palla da tenniss per imparare la tecnica, il campione locale che ha appeso la canna al chiodo perchè spaventato dalla sua magnificenza (prese all’amo una rondine o un uccello simile) e SaMpei che lo surclassa pescando due mastugoro in una botta sola sfruttando la rondine (o quel che era) col sommo pescatore autoctono che lo guarda terrorizzato al pendiero che voglia pescare la rondine… non aveva capito che a SaMpei non piacciono gli uccelli ma solo il pesce… non suona benebenebene detta così

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