Occhi di gatto ovvero le ragazze più gnocche degli anime giapponesi

Catwoman, spostati!

Vuoi forse competere con Occhi di Gatto, ovvero le ragazze più gnocche degli anime giapponesi? Tre tizie furbissime, bellissime, agilissime, dolcissime, -issime in tutto e per tutto?

Se a 9 anni mi avessero chiesto cosa volevo fare da grande avrei risposto:

La ladra!

Certo, perché durante gli anni della pre-adolescenza (e anche molto dopo) mi dilettavo a guardare Occhi di gatto, di conseguenza non potevo non convincermi che rubare quadri d’autore fosse una cosa fighissima e oltretutto abbastanza semplice: bisognava soltanto essere gnocche da paura, riuscire ad infilarsi in una tutina aderentissima ed extra-lucida, correre veloci come gazzelle sui tacchi a spillo, saper fare acrobazie di ogni genere e saper guidare qualsiasi tipo di veicolo…ho dimenticato qualcosa?

Ah si, essere campionesse in sport di diverso tipo, come lo sci, il pattinaggio, il tennis, il nuoto, l’hockey..

Beh, che ci vuole?

Cioè, ma scherziamo? A parte che appena sentivo la sigla di questo cartone e Cristina D’Avena che elencava tutta quella serie di superlativi per descrivere le incredibili e innumerevoli doti di Sheila, Kelly e Tati, mi saliva l’ansia.

La medesima ansia veniva triplicata nel momento in cui comparivano sul video le immagini di queste tre tipe statuarie e sodissime, con dei culi che Jennifer Lopez nasconditi, le tette di marmo e neanche un filo di pancia; gambe chilometriche e snelle, capelli da star e visi angelici.

Cellulite! Cos’è, il nome di una nuova merendina del Mulino Bianco?

Madonna, i complessi.

La storia di queste tre fanciulle è abbastanza semplice: sono sorelle, sono gnocche esagerate, gestiscono un bar (il Cat’s Eye) dove il caffè probabilmente fa schifo dato che è sempre vuoto, e nel tempo libero rubano i quadri dipinti dal loro padre scomparso; quadri che sono andati a finire tutti o in qualche museo e nelle mani di avidi collezionisti.

La loro è una vera e propria banda, e si chiama “Occhi di gatto”, come il bar, esatto.

Che curiosa coincidenza!

Tra l’altro Sheila, una delle sisters, è fidanzata proprio con il poliziotto che dà la caccia alle sedicenti ladre: il tanto bello quanto cretino Matthew.

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Immagine tratta da Youtube.com

Fidanzata, poi: che parolona.

I due in realtà si “frequentano”, nel senso che escono insieme quando hanno un attimo di tempo, ovvero quando lui non sta indagando sul caso Occhi di Gatto e lei non è impegnata a svaligiare musei. Il tasso di erotismo di questa coppia è pari a 0: la vita sessuale del plancton probabilmente è più movimentata.

La povera Sheila oltretutto si lamenta spesso con le sorelle del fatto che Matthew sia un tantino, come dire, imbranato? Addormentato? Poco propositivo?

Gay? Deficiente? Coglione?

Non che non abbia ragione. Durante una delle puntate i due piccioncini fanno una gita in barca. Sheila indossa un bikini rosa confetto che quasi quasi starebbe male anche a Belen. Lui rema e nel frattempo guarda a malapena questa specie di Venere dalle forme perfette, che a un certo punto gli chiede perfino di “corteggiarla” un po’. Matthew rimane imbambolato e comincia a sudare. Lei allora gli si avvicina con fare seducente e lui, lui come reagisce?

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Immagine tratta da Pinterest

Indietreggia terrorizzato e supplica la ragazza di allontanarsi.

Matthew. Che problemi hai?

La situazione è talmente tragica che si mette in mezzo Kelly, la sorella maggiore di Sheila, quella che ne sa più di tutti di tutto: lo si deduce dal neo sexy sul mento che le conferisce autorevolezza. La donna va da Matthew, con finta nonchalance gli mostra un pizzico di scollatura, flirta senza nemmeno nasconderlo troppo, poi gli chiede se abbia mai baciato Sheila.

Lui inizia a tremare, a balbettare e ad arrossire, in quest’ordine. Lei prosegue con le moine, gli si avvicina sempre di più e in un soffio gli dice:

Perché non provi a baciare me?

Che brava sorella! Pomiciare col fidanzato di Sheila per farlo sciogliere un po’! Che idea simpatica.

Averne sorelle così.

Vero?

Boh, no comment.

Il fatto è che poi Matthew capisce che in effetti è il caso di accendersi un attimo con Sheila, e dopo il caldo tête a tête tra lui e Kelly, tenta un approccio. Peccato che la giovane non apprezzi, visto che lo capovolge con uno schiaffone niente male, lasciandogli l’impronta delle cinque dita sulla guancia.

Boh, certo che sei un po’ strana, Sheila: prima ti lamenti che il tuo boyfriend è un pezzo di ghiaccio, poi lui ci prova e lo meni.

Motivo? Volevi un po’ di atmosfera romantica.

Sheila, sarai anche gnocca ma che palle, dai.

Il cartone va avanti così per quasi tutte le puntate, intervallando a inquadrature dei culi e dei generosi davanzali delle tre sorelle le scene dei furti, che più o meno sono sempre uguali.

Sheila, Kelly e Tati arrivano sul posto correndo o saltando da un albero all’altro, come Tarzan ma senza le liane; probabilmente i tacchi a spillo danno più slancio. Bisognerebbe provare. Inguainate nelle loro sexy tutine in lattice e senza l’ombra di una maschera sul viso (sono talmente veloci che nessuno riesce mai a vederle in faccia), le ragazze penetrano nei musei o nelle case altrui con marchingegni alla Mission Impossible che tirano fuori da non si sa dove, dato che i loro baby doll non sembrano dotati di tasche.

Quando non hanno attrezzatura, no problem: incrociano le braccia davanti alla testa, prendono la rincorsa e sfondano vetrate manco stessero correndo alla velocità del suono, senza poi riportare l’ombra di un graffio, ovviamente.

Tra l’altro, me lo sono sempre chiesta: ma è così dannatamente facile rompere un vetro? No, perché anche nei film succede spesso. 

Bisognerebbe provare anche questo.

La polizia nulla può contro queste scaltrissime ladre, nonostante venga prontamente avvisata tramite mini-cartolina autografata dalle sorelle in persona della data, dell’ora e del luogo in cui verrà effettuato ogni furto.

Un ladro che ti avvisa.

Strategia interessante. Proviamo anche questo, se sopravviviamo alle capriole sui tacchi e al lancio contro il vetro, che dite?

Come giustamente nota il grandissimo Stefano Piffer nel suo video su Occhi di gatto (lo trovate su You Tube), il finale del cartone è assai deludente. In pratica le sorelle ritrovano il fratello gemello del padre scomparso.

Fine.

E Sheila e Matthew?

Boooh. Non pervenuti.

Nel manga invece, Matthew scopre che Sheila è una delle componenti della banda; lei allora scappa negli Stati Uniti, lui la raggiunge ma la ragazza casualmente perde la memoria. Il poliziotto sorvola sul fatto che sia una delinquente e sull’amnesia e i due decidono di sposarsi.

Ma da qualche indizio disseminato qua e là, si intuisce che Sheila stia soltanto fingendo di essere smemorata, proprio per avere la possibilità di coronare il suo sogno d’amore.

E di trombare, finalmente, aggiungerei io.

Beh, che dire, speriamo che almeno dopo il matrimonio Matthew sia diventato un po’ più intraprendente.

Chissà che scintille!

Ricapitoliamo velocemente, come da tradizione ormai.

Da Occhi di gatto abbiamo imparato che:

  • per rubare quadri ci vuole una preparazione atletica che manco per le Olimpiadi
  • se non sei gnocca e non sai correre sui tacchi lascia perdere la carriera di ladra, piuttosto datti all’ippica
  • se tua sorella vuole occuparsi dell’educazione sentimentale del tuo fidanzato, trovati un’altra sorella

Vi lascio con i miei soliti quesiti: anche voi guardavate Occhi di Gatto? Quanti complessi vi ha fatto venire l’assistere ogni giorno alle avventure delle ragazze più gnocche degli anime giapponesi?

E adesso, sigla, anzi, siglissima! Ovviamente tratta da You Tube.

 

 

 

 

 

 

12 pensieri su “Occhi di gatto ovvero le ragazze più gnocche degli anime giapponesi

  1. Ah no cara Polette sta volta dissento: la mia gatta preferita era assolutamente Tati… la paterona maggiore e la gatta morta di mezzo non potevano nulla contro la genialità della più piccolina.
    Sarà che per defezione professionale mi.piacciono i poccoli o che non amo le.gatte morte, ma sono anni che spero di poter mettere sul blog un libro a lei dedicato😂😂😂

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      1. Ok dai aspetterò un post futuro…magari fai un guest post sul.mio blog nella sezione didattica: cartoni animati che non valorizzano i fratelli minori😂😂😂 la vedo benissimo

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  2. Come dimenticarle? Le sorelle “issime”, c’erano anche loro nella mia infanzia (che infanzia!) e probabilmente le vedrei anche adesso.
    La pecca è il finale, dico io, a lasciare quello del manga no vi piaceva proprio eh?

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