Non riuscite a dimagrire?
La dieta del minestrone non va, quella della banana nemmeno e quella dello yogurt fa venire il cagotto?
No problem, potete provare l’infallibile dieta proteica di Bear Grylls, il protagonista de “L’Ultimo sopravvissuto”.
Probabilmente non sapete di cosa parlo e in effetti è un bene, perché per vedere questa roba ci vuole stomaco, parecchio stomaco.
L'”ultimo sopravvissuto” è una trasmissione del canale Dmax che ha reso celebre Bear Grylls. Ora, se non sbaglio bear è un termine inglese che significa orso, ma grazie al cielo non è il suo nome di battesimo…e sono abbastanza certa del fatto che Chiara Ferragni e Fedez non leggano il mio blog altrimenti c’è il rischio che traggano ispirazione per il nome del futuro fratellino di LEONE.
Dicevo, in realtà bear è il soprannome che viene affibbiato al bimbo appena nato dalla rispettiva sorella, ed è il caso di dire che mai soprannome fu più azzeccato. Comunque. Il signor Orso, 44 anni, irlandese, è un esperto di sopravvivenza, uno che ha scalato l’Everest a 23 anni durante una spedizione nella quale è morta un bel po’ di gente.
Va precisato che prima di questa impresa aveva avuto un incidente bruttino: nulla di che, un paracadute rotto a 1200 metri d’altezza in caduta libera con conseguente frattura di tre vertebre. Cose che capitano. Certo poi, dopo 12 mesi di riabilitazione che fai? Scali l’Everest, ovvio, no?
Così, giusto per farvi un’idea.
Io a 23 anni non sapevo nemmeno stappare una bottiglia di vino. Fino ad oggi, fortunatamente, non mi sono mai rotta nulla (sarà anche perché l’attività più pericolosa che pratico è camminare?), ma dovesse succedermi frignerei come una bambina per tre anni di seguito, altro che scalare montagne asiatiche.
Quindi, un curriculum di tutto rispetto: esperto di free climbing e vela, scout dall’età di otto anni, cintura nera di karate Shotokan…non ho la più pallida idea di quale sia la differenza tra il karate e il karate Shotokan ma immagino che in ogni caso sia meglio non fare a botte con uno che è cintura nera di qualcosa.
Ebbene, il quadro ormai è quasi completo. Dico quasi perché non ho specificato un’altra non meno importante dote di Bear: il ragazzo difatti se la cava anche in cucina. Nel senso che mangia e beve qualsiasi cosa, e con qualsiasi cosa intendo proprio QUALSIASI COSA, non so se mi spiego.
Così, a primo acchito, potrebbe fare schifo…cioè, fa schifo, schifissimo, però fa anche ridere dai.
Chiaramente, in circostanze particolari non si può certo essere schizzinosi, però voglio sottolineare che Bear possiede anche una certa fantasia nelle scelte alimentari.
La cosa più semplice che ha mangiato è rappresentata dagli insetti: larve, vermi, cavallette, grilli, libellule, formiche…e ci sta, dai, ormai si sa che sono pieni di proteine e si mangiano tranquillamente in diverse parti del mondo.
Tuttavia, diciamo che Bear non ama lavorare troppo le materie prime. Preferisce mangiarle crude, possibilmente ancora vive…d’altronde un coleottero cotto potrebbe perdere tutte le proprietà nutritive, stiamo scherzando?
Ma non si vive solo di insetti! Il segreto per un’ alimentazione sana e vincente è variarla, e Bear la varia, eccome se la varia.
Per esempio, durante una delle tante puntate, sotto il sole cocente di un deserto desertissimo, il nostro eroe si imbatte in un simpatico animaletto: la vipera soffiante, nome latino Bitis arietans, dal latino arieto=io urto violentemente…come se non fosse già abbastanza inquietante la denominazione italiana. Comunque, si tratta del serpente velenoso responsabile del più alto numero di vittime in Africa. Per intenderci, magari è meglio imbattersi in un leopardo a digiuno da due settimane..
Beh, il caro Bear non solo non scappa a gambe levate: uccide la vipera senza battere ciglio, le taglia la testa, mostra alla telecamera i denti acuminatissimi, dopodiché addenta il cadavere decapitato dell’animale. Giusto un assaggino per ricaricare l’organismo…il resto del corpo viene poi abbrustolito a dovere, dando vita ad un gigantesco spiedino dall’invitante colore grigiastro.
Agghiacciante.
In cucina, poi, non si butta via niente, si sa. La carcassa del serpente, per esempio, è utilissima.
Per cosa?
Per farci il brodo?
Beh, anche quella sarebbe un’idea. Un risotto ai funghi cotto in brodo di rettile, delizioso ed eccezionalmente proteico.
Ma scontato.
Molto meglio invece utilizzare il cadavere come borraccia ed eventualmente, in mancanza di acqua potabile, riempirlo con la propria urina. Ovvio, la bevanda non potrà essere definita un nettare degli dei, e giustamente Mister Orso fa notare agli spettatori che idratare il corpo con pipì mista a poco saporiti rimasugli di intestino di serpente non è esattamente il massimo.
Ma del resto nemmeno morire di sete in mezzo al deserto.
Difatti Bear non è estraneo a determinati tipi di drink, e abbeverarsi con la propria urina è una cosa che fa spesso e volentieri. Capita che pisci all’interno di una borraccia, ma la natura è ricca di altre risorse.
Se non c’è la borraccia c’è la pelle di qualche animale decomposto, o in alternativa si può anche avere la fortuna di trovare un cammello morto e scuoiarlo fino a ripescare la preziosissima sacca dei liquidi. Anche in quel caso bisogna sperare che l’animale abbia mangiato bene, diversamente sarà necessario ingerire un liquido piuttosto indigesto. Ora, non ho un’idea precisa dell’alimentazione del cammello ma nemmeno voglio farmela…ho appena mangiato sushi e non vorrei rovinarmi la digestione.
Il top dell’ingegnosità di Bear non viene tuttavia raggiunto dalle trovate appena descritte.
Mettiamo il caso di riuscire a recuperare dell’acqua fresca. Peccato che sia contaminata da escrementi di uccelli.
Mannaggia.
Noi comuni mortali la butteremmo e forse urineremmo nella borraccia…o forse moriremmo di sete.
Bear no.
Bear è un genio, e pur di poter usare la risorsa idrica di cui sopra decide di fabbricarsi, udite-udite, un clistere di fortuna.
Un clistere.
Ripeto, un clistere.
Cazzutissimo.
Già, perché col clistere si idrata il corpo evitando gli effetti collaterali dell’acqua contaminata (da escrementi di uccelli, ricordate?).
Non so se sia più ingegnoso o rivoltante, ma opterei per la seconda che ho detto.
Potrei continuare per ore con la descrizione di questi e altri orrori ma chiudo con un’ultima, vomitevole esperienza da autentico survivor.
Siamo stati catapultati in mezzo ad una savana, senza cibo, acqua né borracce a seguito. Abbiamo appena ingerito un po’ di fegato di leone decomposto, ma adesso ci vorrebbe un bel bicchierone d’acqua.
Stiamo per aprire la cerniera dei pantaloni e fare quello-che-ormai-sapete ma ehi, cos’è quella roba nera spiaccicata per terra a pochi metri di distanza?
Oh-ma-che-incredibile-fortuna, una gigantesca merda di elefante.
Non mi dite che non lo sapevate. La cacca del pachiderma è ricchissima di liquidi super-idratanti. Infatti Bear non esita a staccarla dal terreno, sollevarla in aria, posizionarla in corrispondenza della bocca e spremerla per benino.
Ahhhhhhh. Idratazione completata.
Quasi quasi l’idea del clistere non dispiace più così tanto, vero?
Benissimo, io ho concluso! Potete andare a vomitare, ma prima ditemi se conoscevate Bear Grylls, la sua trasmissione e soprattutto la sua infallibile dieta. Pensateci, perché Natale è alle porte e pure il cenone, il panettone, il pandoro eccetera eccetera.
Meglio tenersi leggeri. Io ho visto un geco poco fa, vado ad acchiapparlo per la colazione di domattina e vi lascio con un video per stomaci d’acciaio.
Stay strong!
bellissimo articolo molto inetressante
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Ma le conosci tutte tu? 😀
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Tutte!!!
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Non ho mai visto questo interessante show, ma ti credo sulla parola.
La dieta non è male, comunque, tanto poi se si ingrassa si va da Nowzaradan!
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Ho dovuto cercare su Google Nowzaradan! Però lo conoscevo😆
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No, mi dispiace, ma lo devo dire…..CHE SCHIFOOOOOO
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