Cronaca Vera, la rivista che ci svela i “misteri del sesso” (e non solo quelli)

Su suggerimento di Ilaria Piccinin, la creatrice del brand Artigianato Maleducato, qualche giorno fa ho effettuato l’ennesima capatina in edicola per acquistare una rivista di cui ignoravo completamente l’esistenza (e da oggi in poi continuerò a vivere come se non l’avessi mai conosciuta). Sto parlando di “Cronaca Vera”: 46 pagine fitte fitte di fatti, attualità e particolari rubriche che devo ammettere mi hanno ispirata parecchio.

Ma andiamo con ordine.

Intanto si tratta di un giornale incentrato su fatti di cronaca nera, raccontati in stile iper-drammatico e corredati di foto di vittime, assassini veri o presunti, figli, parenti, amiche/amici, avvocati, carabinieri, pm, armi del delitto e insomma, alla festa non manca proprio nessuno.

I colori dominanti sono quelli del rosso fuoco e del giallo canarino, sicuramente scelti ad hoc: il rosso magari per rimandare al sangue e il giallo boh, evito di sparare cazzate ma forse associato al rosso aiuta a inserirsi meglio in un’atmosfera ansiogena di terrore consona agli efferati omicidi di cui si legge.

Cronaca-Vera

I titoli chiaramente sono esagerati, angoscianti e teatrali in perfetto stile barbarodursesco; per esempio abbiamo:

“DEVE MARCIRE IN GALERA” (scritto in rosso) “OPPURE AMMAZZARSI” (scritto in giallo)

Classica frase da spettatore tipo di “Quarto Grado”, “Chi l’ha visto”&affini.

“MI FACEVANO MALE LE MANI” (rosso) “FORSE L’HO STRANGOLATA” (giallo)

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Della serie: giustificazioni fantasiose agli omicidi e dove trovarle. Se assassinate qualcuno contattate questo tizio, vi darà un sacco di utili suggerimenti per discolparvi…tipo “mi faceva male la testa, forse l’ho ammazzata a forza di capocciate”.

And the winner is:

“TAGLIAVO LE VERDURE ED E’ PARTITA LA COLTELLATA”

Beh, certo, cose che capitano. In genere io al massimo mi taglio le dita, comunque non si sa mai, avvertirò il mio fidanzato di chiudere la porta della cucina e starmi lontano la prossima volta che affetto zucchine o carote.

In mezzo a tutto questo delittume spunta improvviso e inaspettato, a pagina 12, uno spiraglio di luce: un servizio su Cristina D’Avena, che non c’entra un cazzo ma probabilmente serve a prendere un po’ di respiro tra il resoconto di un serial killer e l’altro. Peccato che nell’intervista non vengano menzionate le mitiche fettine panate di Kiss Me Licia. Comunque ho scoperto che lei ha la bellezza di 55 anni, e non so se sia merito dei filtri ma sembra più gnocca adesso di quando ne aveva 23, hashtag: #cristinadavenacomejlo.

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Poi ci sono le rubriche nazional-popolari: “Un Avvocato al vostro servizio”, “Dottore mi dica”, “I vostri problemi”, e quelle che ho subito eletto come le mie favorite; cominciamo dalla prima, dotata di un titolo a metà tra l’inquietante e il ridicolo:

I misteri del sesso

A cura del Professor R. Dell’Alba.

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Compito del suddetto Professore: rispondere alle domande dei lettori riguardanti ovviamente la sfera sessuale. Ogni quesito è corredato di un titoletto preannunciatore dell’argomento sul quale si avanzeranno dubbi amletici. E si comincia alla grande, con “Allungare il pene”: ragazzo 32enne si lamenta del fatto di possedere un pene troppo piccolo e di non riuscire pertanto a interagire con le donne. Vorrebbe quindi maggiori informazioni sull’esistenza dell’operazione che permetterebbe di allungare la proboscide e sugli eventuali costi.

Il Professore non si scompone e spiega che l’intervento in questione è altrimenti noto col nome di “penoplastica”, ha un costo variabile tra i 5000 e gli 8000 euro ed è particolarmente delicato, nonché ricco di effetti collaterali immagino poco simpatici. Tiene inoltre a precisare (e in un vecchio post su Napoleone avevo sostenuto la medesima cosa) che “(…)Nel rapporto dell’uomo con la donna non conta solamente il pene” e che “(…)l’organo sessuale ha un’importanza relativa, a condizione naturalmente che funzioni”.

D’altronde per dipingere una parete grande non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello: Cinghiale dixit. Giusto?

Dopo la “ragazza siciliana” che non ha ben capito “se durante le mestruazioni si possono avere rapporti sessuali o è meglio astenersi” e “Leone 95” che si lamenta del fidanzato che “non sa baciare” (cara Leone, il pessimo baciatore è una calamità che prima o poi colpisce tutte le fanciulle), si chiude in bellezza con “La Mano Morta”: ragazza 28enne non sopporta che ogni volta che sale sul tram “qualche cretino fa la mano morta” ed è stupita di constatare che “a volte sono uomini belli e prestanti”, pertanto la domanda è la seguente: “perché si abbassano a simili meschinerie invece di avvicinarsi e parlare alla donna”?

In altre parole se un tizio bruttarello ti palpa il culo ti dà fastidio perché è un porco schifoso e ti sta molestando sessualmente, se te lo palpa uno strafigo ti dà fastidio perché magari con lui,  se tentasse un approccio diciamo meno fisico, ci prenderesti volentieri un caffè.

Mmmmmmmmmmmmmm.

Non suona benissimo.

Il professore, molto diplomatico, replica che si tratta di soggetti timidi e complessati, il cui comportamento tuttavia non è giustificabile.

Soprassediamo e passiamo alla rubrica successiva: “Al posto del cuore”, sottotitolo “Scusate, ma abbiamo finito il miele”, a cura di una certa Laura Campiglio che è subito diventata il mio mito.

Cronaca-Vera

La prima lettera è firmata da una certa L.: lei e il suo compagno stanno insieme da 8 anni e negli ultimi tempi si sono confrontati sulle reciproche “distrazioni”, intendendo con questo termine non un tradimento vero e proprio ma un (per ora) semplice “guardarsi intorno”. Dopo qualche altro giro di parole la donna infine pone l’annoso quesito:

“Ma la monogamia assoluta, cioè che coinvolga anche i pensieri, non è utopia?”

La signora Campiglio risponde in maniera così esauriente che nemmeno l’esercito di opinionisti di Domenica In sarebbe riuscito a obiettare qualcosa, citando l’illustre esempio della coppia Jean Paul Sartre-Simone De Beauvoir, entrambi filosofi e scrittori. Dice la Campiglio: “(…)si inventarono quella storia degli amori contingenti (tanti) e dell’amore necessario (uno solo) (…) soluzione elegantemente filosofica in cui erano riusciti a tradurre un fatto invero piuttosto banale: entrambi avevano voglia di scopare in giro, come tutti. Ti abbraccio.”

Chapeau.

Avviso per i fedifraghi e le fedifraghe colti/e in flagranza di adulterio in cerca di scuse valide per uscirne puliti: rifilare al partner cornificato di essere seguaci della “filosofia della contingenza”, altrimenti nota come “Era-solo-sesso-non-ha-significato-niente-è-te-che-amo-stasera-pizza?”.

Cronaca Vera si chiude con la programmazione televisiva della settimana, qualche cruciverba, l’inevitabile oroscopo e un’ultima chicca piuttosto trash: due pagine dedicate ai “soli uomini” in cui si parla di “Caballero”, una vecchia rivista ormai non più in commercio famosa per i suoi contenuti osé. I primi numeri risalgono agli anni 70 ed erano ancora un pochino timidi; si parlava infatti di “Classici dell’erotismo”, “L’Arte di far bene l’amore”, “La terapia dei gruppi nudi” eccetera eccetera. Verso la fine degli anni 80 poi, la svolta suina: copertine abbastanza esplicite e titoli arditi quali “L’Albero della Zoccola” e “Pene per i tuoi denti”. Roba per intenditori.

Cronaca-Vera

Ebbene, non ce l’aspettavamo ma anche da Cronaca Vera abbiamo imparato qualcosa:

  • la Banana Chiquita non serve a un cazzo se non sai usarla, e non c’è banano-plastica che tenga
  • se intenzionati a tradire il proprio partner meglio prima ripassare un po’ di esistenzialismo in modo da motivare poi le corna con lo spiegone metafisico a prova di bomba
  • anche gli uomini aitanti e prestanti riescono a comportarsi come maniaci sessuali, chi l’avrebbe mai detto

Per oggi è tutto…se avete consigli su riviste semi-patetiche da rileggere in maniera approssimativa commentate, accetto suggerimenti!

 

 

 

 

 

 

4 pensieri su “Cronaca Vera, la rivista che ci svela i “misteri del sesso” (e non solo quelli)

  1. Ti suggerisco anche Giallo, la rivista più amata dalle ottantenni! Anche lì omicidi efferati e giornalismo spazzatura a volontà. Comunque la rubrica esistenzialista mi sembra un po’ troppo difficile per il lettore tipo 😉

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  2. Ma porca miseria, adesso so che c’è un “ragazzo toscano” che ha rapporti con donne veramente belle ma non è mai soddisfatto. Come faccio senza sapere chi è???
    Comunque un giornalone di livello, anche scritto malino mi sembra, mi piacerebbe conoscere l’acquirente tipo. “Cioè” è la Divina commedia in confronto!

    Piace a 1 persona

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