Donna baffuta ( e “peluta”) non sempre piaciuta: perché ci siamo dovute depilare fin dalla preistoria

Sicuramente siamo tutte d’accordo sul fatto che, insieme alle mestruazioni, la depilazione sia una delle più grandi rotture di coglioni del quotidiano femminile…e anche di quello maschile ormai, almeno in alcuni casi.

Da qualche parte ho letto che, con l’avanzare della stagione autunnale, noi donne “abbassiamo un po’ la guardia”…nel senso che si sta un pochino meno attente al pelo di troppo, tanto di indossare costumi e minigonne se ne riparlerà tra diversi mesi e, se non siete fissate con l’idea della pelle liscissima tutto l’anno (o comunque se il pelo in bella vista non vi disturba), potete mandare una cartolina un whatsapp all’estetista con la promessa di rivedersi a giugno e al massimo farete scorta di rasoi per la classica ripulitura veloce alle gambe prima di indossare le calze velate.

Per quanto mi riguarda ho la fortuna di non essere troppo pelosa, quindi d’estate vado di Silk-epil+rasoio circa una volta a settimana. D’autunno e d’inverno uso lo stesso metodo ma, lo ammetto, non altrettanto frequentemente…a parte la ceretta ai baffi, ovvio, con la quale puntualmente mi levo via anche metà della pelle, in genere prima di uscire per qualche appuntamento importante in modo da esibire una deplorevole patacca rossa attira-sguardi sotto il naso.

Bene, ora che avete queste informazioni di vitale importanza sul mio “modus depilandi” non cambiate blog! Volevo giusto fare una piccola premessa, non ho intenzione di scrivere un post sui segreti della mia toilette quotidiana di cui giustamente non vi può fregare di meno, quindi andiamo avanti con l’argomento del giorno.

Donna baffuta e “peluta” non sempre piaciuta anzi, forse MAI piaciuta, e in effetti noi fanciulle abbiamo dovuto romperci le palle con la depilazione fin da tempi non sospetti.

Pensiamo alla preistoria. Se state immaginando gruppetti di cavernicole dal rutto facile con in mano la clava e una rigogliosa giungla a ricoprire le gambe (e non solo quelle), beh, vi sbagliate. Pare infatti che la depilazione già allora andasse per la maggiore, e non certo in virtù di una questione estetica; la verità è che con il freddo anche i peli si ghiacciavano, formando delle specie di mini stalattiti (o stalagmiti, chi se l’è mai ricordata la differenza?) che davano parecchio fastidio, quindi era necessario estirparli…e in che modo?

Purtroppo la clava in questo senso non serviva a molto. Del resto i rasoi non esistevano, le cerette neppure. Rimaneva solo un’alternativa: utilizzare conchiglie dal bordo tagliente o zanne di mammut (o di altre bestie feroci) affilate a dovere. La prossima volta che l’estetista vi strapperà la striscia di cera dalla patata e vi verrà voglia di prenderla a testate, pensate a quelle poveracce che si macellavano le cosce con i canini taglienti di qualche belva preistorica e sentitevi fortunate.

E comunque quando guardavamo i Flintstones queste cose non c’erano. Chissà quanto soffriva la povera Wilma.

Gli antichi Egizi, poi, erano i più fissati di tutti, ma per loro si trattava principalmente di una questione di igiene, dovuta al fatto che i parassiti prosperavano; per eliminare la peluria questo popolo si serviva di un qualcosa di somigliante al nostro rasoio, ma di rame, oppure di quella che è l’antenata della crema depilatoria che funzionava, certo…peccato che tra gli ingredienti figurasse l’arsenico. Non era esattamente un toccasana per la pelle e la salute in generale. Con Cleopatra, cioè in pratica la Chiara Ferragni dell’antico Egitto, si passa ad un intruglio appiccicoso composto da acqua e zucchero: benvenuta ceretta!

Anche gli antichi Greci ci tenevano alla liscezza, in particolare quella delle parti intime. Metodi adottati? Un po’ meno all’avanguardia rispetto agli Egizi; infatti si utilizzavano le versioni “rustiche” delle nostre pinzette, rappresentate da due conchiglie unite tra loro a mo’ di nacchere, con le quali si procedeva allo strappo di ogni-singolo-pelo. Efficace ma un tantino impegnativo; forse prima era necessario prendersi una settimana sabbatica. E io che mi lamento del quarto d’ora scarso che dedico alla depilazione. L’altra opzione era più veloce ma aveva anch’essa le sue belle controindicazioni: i peli venivano bruciati con la fiamma di un legnetto acceso. Lisce ma un pochino grigliate.

Passiamo agli antichi Romani. Anche loro facevano la guerra ai peli, specialmente gli uomini. Il più fissato di tutti era Giulio Cesare, che si depilava completamente, con conseguenti prese per il culo che si aggiungevano a quelle fomentate dalla sua presunta omosessualità…certe cose non cambiano mai. Il suo successore, Augusto, e anche diversi gladiatori, si depilavano con gusci di noce bollenti: ustioni assicurate, ma pare che poi i peli ricrescessero più morbidi. Boh, direi comunque di tenerci il dubbio e non provare a casa.

Lo scrittore Plinio il Vecchio consigliava un metodo meno doloroso: la decolorazione ottenuta tramite delle creme di cui l’autore elenca ben 100 ricette, tra cui è famosa quella con bacche di sambuco, feccia d’aceto bruciata e olio di lentisco. Non so cosa sia la feccia d’aceto ma non m’ispira per niente. Bruciata, poi, ancora meno.

Mi aspettavo che nel Medioevo vigesse il pelo libero e fluente, invece una certa Trotula De’ Ruggero, professione medico, vissuta tra il 1050 e il 1097, ci ha lasciato un trattatello intitolato “De ornatu mulierum” nel quale, tra le altre cose, si parla anche di depilazione. La dottoressa suggerisce una poltiglia da usare come ceretta e, nel caso foste stufe di rasoi, laser&company, la ricetta è la seguente:

Metti in un vaso di terracotta tre once di calce viva accuratamente setacciata e cuoci per la farinata , aggiungi un’oncia di polvere di orpimento, e continua a cuocere controllando il grado di cottura per la punta d’una penna. Bada che la pomata non rinsecchisca per eccessiva cottura “.

Ok, bisogna googlare “orpimento” per capire cos’è e se si può trovare in erboristeria, tener conto degli effetti della calce viva sulla pelle e ciaone estetista.

Nei secoli successivi, fortunatamente, le ricette delle cerette vengono via via perfezionate, fino ad arrivare al 1762. Un anno importante per una importante invenzione: quella del moderno rasoio, partorita dalla mente di Jean Jacques Perret, un barbiere francese. Beh, era ora, cazzo: finalmente ci si poteva depilare in santa pace e senza prima dover fare testamento.

Dal rasoio in poi è il caso di dire che tutto “filò liscio”: le soluzioni depilatorie si moltiplicarono e divennero col tempo sempre meno “mortali” e dolorose.

Certo che se mai fossi obbligata a fare un viaggio nel tempo e a scegliere un’epoca antica credo che opterei per l’Egitto e la ceretta alla Cleopatra, anche se l’idea della proliferazione di parassiti in effetti mi fa vomitare.

Ah, per la cronaca poi ho googlato “orpimento”: si tratta di solfuro di arsenico. D’altronde per essere belle bisogna un po’ soffrire, no?

Cit: la madre della Sirenetta.

9 pensieri su “Donna baffuta ( e “peluta”) non sempre piaciuta: perché ci siamo dovute depilare fin dalla preistoria

  1. Non sapevo queste curiosità, ma ero al corrente che invece negli harem persiani andavano molto le donne baffute (se non sbaglio ne avevi scritto anche tu) e fino agli anni settanta il pelo non era così tabù. Nelle foto d’epoca infatti a volte si vedono delicate signorine con i pelazzi

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      1. Se devo essere sincera non ho mai sofferto troppo, sono bionda e poco pelosa di natura quindi anche se mi dimentico un pelo non si nota troppo. Durante la crociata antipeli avevo comprato il laser casalingo e avevo eliminato il 90% dei peli. Ora mi limito a darmi una rasoiata veloce all’occorrenza 😀

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  2. Io mo ricordo di avere letto da qualche parte di una depilazione medievale fatta con i fili: cioè i peli venivano presi in mezzo a dei cappi fatti con dei fili sottili e poi estirpati.
    Insomma, una cosa lunghissima e dolorosa… Gli uomini sono più furbi però, va detto!

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