Il mio parto approssimativo super-splatter

Se mi seguite su Facebook e Instagram saprete che qualche settimana fa, finalmente, ho partorito. Ebbene sì, la gravidanza approssimativa è terminata e non sentirete più le mie lamentele sul pancione che tra l’altro, confermo, non mi manca per niente, così come non mi manca la vescica costantemente piena e la fame stratosferica…ah no, quella ce l’ho ancora. Comunque, adesso che il figlio approssimativo è stato scodellato, motivi per lamentarmi la vita da mamma me ne lascerebbe trovare a bizzeffe, ma non voglio ricadere nelle solite banalità…ad ogni modo rispondo alla domanda che tutti, ma proprio tutti mi stanno facendo e che inevitabilmente mi aspetto anche dai fans del blog: il bambino vi lascia dormire?

Beh, se per dormire intendete ronfare dalle dieci e mezza della sera fino alle otto del mattino dopo, così come usavo durante la gravidanza, ovviamente la risposta è no. Però, in base ai racconti horror che mi erano stati fatti in tempi non sospetti da amici e amiche figli-dotati, devo ammettere che poteva andarmi peggio…PER ORA.

Diamo inizio quindi al racconto del parto approssimativo super-splatter e comincio subito col dirvi che smentisco con assoluta convinzione la diceria secondo la quale i dolori del parto si dimenticano. Per quanto mi riguarda io NON DIMENTICHERò MAI, MAI E POI MAI e a rischio di risultare impopolare non posso non scriverlo: avere figli è un’esperienza meravigliosa, adoro il mio pargolo ma per me basta così, grazie, menopausa-ti- aspetto.

Dunque, si parlava del parto. La mattina in cui sono andata all’ospedale non avvertivo ancora contrazioni né avevo rotto le acque, però perdevo un po’ di sangue e sapevo che poteva trattarsi di un segnale importante. Dopo una rapida visita la ginecologa ha deciso di indurmi il parto e chiaramente non avevo la più pallida idea di come funzionasse questa cosa dell’induzione, pensavo che magari boh, mi avrebbero dato una stupida pastiglia da ingoiare e via. Invece, dopo avermi fatta sdraiare, due odiosissime ostetriche mi hanno spiegato che avrebbero infilato nella mia povera patata una roba chiamata “fettuccia”, che nel giro di qualche giorno mi avrebbe provocato le contrazioni. Fin lì non mi sono spaventata più di tanto, non sarà peggio di un Tampax, ho pensato, poi una delle odiosissime ostetriche ha infilato mezzo braccio nel più sacro dei miei buchi dicendomi: “Rilassi i muscoli, rilassi!” e per poco non ho commesso un ostetri-cidio.

Immediatamente dopo, consumato un lauto pasto a base di riso in bianco e patate bollite, ho aspettato, e passate circa due ore sono cominciate le contrazioni che, inutile specificarlo, causano un dolore esagerato e indescrivibile, ma giusto per rendere l’idea, non so, l’espressione “torcere le viscere” mi sembra la più appropriata. Se poi queste viscere vengono tormentate per sette ore di fila, ripeto, SETTE ORE, non è più un parto: è una tortura medioevale. Alle sette di sera due ostetriche un po’ più simpatiche delle precedenti mi hanno visitata e dopo essersi complimentate per l’ottima dilatazione raggiunta mi hanno rispedita in camera a tribolare dicendomi che per partorire dovevo allargarmi un tantino di più, abbi pazienza, ci vediamo più tardi, dai che stai andando benissimo!

Un altro ostetri-cidio sfiorato.

Dalle 21 alle 22 mi sono anche concessa il lusso di vomitare un paio di volte, che già di per sé non è una bella cosa, vomitare con le contrazioni in corso poi, figuriamoci che goduria. Le ostetriche di cui sopra sono tornate alle 23 e mi hanno ritrovata accovacciata per terra e schiumante tipo uomo Tigre nei suoi migliori momenti, al che si sono un attimo allarmate e mi hanno rivisitata, annunciando soddisfatte che la dilatazione era quella giusta, andiamo in sala parto e di nuovo complimenti, sei stata moooolto brava!

Stronze.

La sala parto

Dopo tutti i film che ho visto, una volta giunta in sala parto ero sicura mi avrebbero dato uno straccio di camice e una cuffietta e invece no, sono stata miseramente denudata e pure rimproverata per il fatto di indossare un reggiseno sportivo poco adatto all’occasione…avrei volentieri risposto a tono ma sapete com’è, tra una contrazione e l’altra mi restava poco tempo per elaborare gli insulti degni dell’occasione. Dopo circa mezz’ora di ulteriori contrazioni e un’epidurale di cui non sentivo gli effetti è arrivato mio marito, ancora mezzo rincoglionito dal sonno perché ormai era mezzanotte passata. Al disgraziato si è parata davanti una scena a metà tra il film horror e il porno, dato che la sottoscritta si trovava sul letto a quattro zampe che urlava come una forsennata e spingeva sanguinando copiosamente. Altro mito (forse) da sfatare: la donna partoriente e spingente si imbufalisce contro il consorte colpevole di averla inseminata? Non saprei, io continuavo a coltivare istinti ostetri-cidi contro le ostetriche che mi incitavano gridando BRAVA, VAI COSì, DAI CHE CI SIAMO, ORA SPING…NO, ASPETTA, ORA NON SPINGER…ADESSO, VAI, SPINGIIIIIII e mio marito, nel suo angolino, pallido come un cadavere e mezzo infartato riusciva a malapena a stringermi la mano e a non svenire.

Dopo aver strillato e sputato sangue per un’altra oretta finalmente ho uscito il figlio approssimativo e io e mio marito siamo riusciti a prenderlo in braccio per la prima volta, mentre con vaga preoccupazione intravedevo la ginecologa e l’ostetrica che giocavano a fare il taglia e cuci con la mia patata. A tal proposito, inutile specificare che il post-parto, se possibile, è stato altrettanto orrido, tra il dolore causato dai punti, la sciatica, le emorroidi e gli ormoni impazziti, per non parlare di quanto sia stato difficile fare la cacca nei giorni successivi.

Bene, spero che nessuna delle lettrici connesse in questo momento sia in dolce attesa perché immagino potrebbe un attimo scoraggiarsi ma suvvia, come dicevano a me, ogni parto è diverso, e c’è chi non sente niente, dicevano, e dicevano tante altre cose che per me non si sono mai verificate e magari ne parlerò in uno dei futuri post, chissà.

Ora scappo che il mio bambino reclama con urgenza un tetta-party, non posso mancare, sorry.

14 pensieri su “Il mio parto approssimativo super-splatter

  1. Hai giusto confermato il pensiero che mi ha sempre incoraggiata a restare child free 😃
    Se me li dati già fatti, magari educati, soprattutto se mi assicurate che salteranno l’adolescenza, magari ci penso pure. Ma a queste condizioni, no grazie, preferisco fare la zia. 😂

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  2. Ti adoro perché sei la prima che come me ammette questa roba del parto splatter. Fa schifo, fa male, malissimo e anche se dopo hai una creaturina uguale a te (nel bene e nel male…) hai comunque passato il peggiore momento della tua vita. Io a distanza di due anni sono ancora così traumatizzata che piango senza potermi fermare se vedo documentari su animali che partoriscono mentre bestemmio nei parti dei film che non sono affatto verosimili. 18 ore di travaglio e cesareo d’urgenza per scodellare il mio, mentre il suo padre biologico si è fatto cacciare dalla sala parto mentre dormiva (e dopo dalle nostre vite, ma avrei dovuto capirlo lì…)

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  3. Ah, ah, io ho ancora il segno sulla spalla del morso che mi ha dato mia moglie mentre aveva le doglie! (A lei però il camice l’avevano dato. Pure a me se non ricordo male, ma ero troppo affascinato dal guardare quell’essere che stava uscendo da quello che non ricordavo essere un buco così profondo…) Goditelo! Se poi ti fa dormire è fantastico!

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  4. Bene, finalmente è nato l’erede! I dolori del parto non si dimenticano assolutamente. E nemmeno quelli di testa che ti causano dopo. Per la cronaca, mi figlio si è beccato di nuovo il covid (2 volta in 5 mesi).
    Tanti auguri. Il meno è fatto, ora tocca farlo/a diventare grande.
    Cri

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      1. Io invece sono incazzata. Per la sua negligenza, siamo di nuovo tutti confinati. Non sta assolutamente male, per fortuna, ma è una gran rottura. Inoltre lui va a scuola, che gli frega, ma gli altri devono lavorare eh.
        Si, goditi il momento più che puoi. I bei ricordi saranno una potente ancora di salvezza dallo sclero hahahahaha

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  5. Come ti capisco… anche mia madre, per me, ha visto i sorci verdi… parto asciutto dopo 3 giorni, nessuna dilatazione, tagliata lì sul momento per fare entrare il forcipe ed estrarmi al pelo prima che soffocassi nel mio cordone ombelicale. Salvate entrambe in extremis. Me lo ha sempre raccontato, senza veli, senza addolcire la pillola. Sulla sua dolorosa esperienza, conoscendomi, e grazie anche alla mia sordità, ho avuto la fortuna di poter scegliere il modo meno doloroso possibile, per cui ho fatto un parto cesareo con anestesia totale. Non è stata comunque una passeggiata, ma avendo io una soglia del dolore pari a meno di zero, ho evitato il peggio. E, no… confermo che tutte le mie conoscenti ricordano perfettamente tutti i dolori, mentre i signori maschietti – se non svengono – si lamentano per un raffreddore e poi hanno il coraggio pure di chiamarci il sesso debole. Questa, me la devono spiegare.
    A te, Francesca, i miei complimenti per il coraggio di raccontare con grande ironia uno dei momenti più impegnativi e altrettanto dolorosi di molte donne.

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  6. Ei la sei bellissima e si in forma anche se STANCA MORTA ESATTO , LA CROCIATA E FINITA almeno la parte piu dolorosa ,ahhaah immagino tuo marito mi fa tenerezza vederlo terrorizato ,non telo dira mai ma noi maschi siamo dei caca sotto specie quando diventiamo padri,e a proposito mettilo sotto le fatiche e scodella il pupo anche a lui altrimenti dovrai sbolognartelo sempre te ,mentre lui si guarda la cempion , ora per i prossimi 18 anni e per i primi 3 scoprirai la gioia di essere genitore capricci grida disastri roba a cui tieni rodotta in briciole la tua testa con i capelli tirati come facevi tu con le barbie da piccola, IL DOTTORE DIVENTERA UNA COSTANTE , specie il primo anno e correrai come una trottola da uno specialista al altro , rigurgiti cambiare pannolini FETENTI COME BOMBE NUCLEARI ,tanto che ti fa pensare che al posto del latte abbia mangiato lenticchia con le cotiche , goditela fin che dura 😉 e brucia il regiseno e vai di fascia elastica , senza dove togliere e mettere coppa .tutto qui non racconti le reazioni del maritino ?come si comporta il padre approssimativo con il figlio approsimativo.

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  7. Depressione post partum ? e domanda inevitabile LE SMAGLIATURE ? ,ok fa molta gay dirlo ma a questo punto su racconta il tutto , e sincera quanti chili e quanti abiti non puoi piu mettere ?

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    1. Depressione post partum per ora no, smagliature zero e dei 15 chili presi in gravidanza ne ho persi 9, ho ancora 6 chili sul groppone e una valanga di leggings perché ovviamente i jeans non chiudono 😵

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  8. Ti capisco figurati che mia madre ha subito lo schiacciamento per farmi uscire ,sul serio come quando spremi un tubetto di dentifrico ero piu grande di lei , e pesante 3 chili , e fu un inferno ,quindi brava hai combattuto ,e nel caso ricapiti un fratello o sorella sai gia cosa ti aspetta . sei ancora giovane la menopausa e ancor lontana.

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