Da quando ho partorito, ovvero circa due mesi fa, la mia routine quotidiana (ovviamente) è cambiata tantissimo. Addio pomeriggi sorgenti dal divano ed elevati dall’ultima serie targata Netflix, addio lunghe docce scroscianti, addio sonno ristoratore e addio, o meglio, arrivederci a tante altre cose che attualmente sono state scalzate da un autentico terremoto: la vita cum neonatibus. Per questo post ho deciso di sfoderare un titolo in latinorum, che ho studiato al liceo classico e che mi pare adatto al tema affrontato per una ragione ben precisa: passare la giornata con un bimbo appena nato è più o meno come tradurre una versione di latino (e fidatevi che ne ho tradotto una quantità ragguardevole spaccandomi tutti i neuroni che ho in testa perché all’epoca mica esisteva Google e quelle fantastiche traduzioni bell’e pronte, per non parlare delle App APPosite)…nel senso che un neonato nell’arco delle ventiquattro ore presenta tutta una serie di problematiche che chiaramente esprime nell’unico linguaggio a lui (per il momento) noto: il PIAGNUCOLESE, ovvero il pianto matto e disperatissimo.
Per tentare di farlo smettere le provi tutte, e in questo caso le parole chiave sono due: QUALCHE VOLTA. QUALCHE VOLTA ha fame, e allora funziona il latte; QUALCHE VOLTA ha sonno, e allora funziona il ciuccio o prenderlo in braccio e cullarlo o cantargli una canzone o metterlo in macchina e guidare a vuoto come un deficiente; QUALCHE VOLTA ha le coliche e allora non funziona un cazzo eccetera eccetera. Così anche il latino: prendiamo per esempio l’incubo di ogni liceale che si rispetti: CICERONE. Cicerone era uno che scriveva anche quando andava al cesso, e scriveva qualsiasi cosa: orazioni, saggi, opere filosofiche, opere politiche, opere di retorica, opere-opere-opere, ma soprattutto EPISTOLE A MANETTA, e chiunque abbia studiato latino avrà dedicato almeno una volta nella vita un pensiero solidale a quel povero Attico che doveva sorbirsi cinquecento epistole al giorno dell’amico Cicerone che riusciva a montare venticinque subordinate per scrivere “ciao”…e noi lì a tradurle, quelle infinite subordinate, e QUALCHE VOLTA funzionava una soluzione e QUALCHE VOLTA ne funzionava un’altra e QUALCHE VOLTA lasciavi lo spazio bianco perché non ne cavavi piede e col cazzo che trovavi l’esempio sul vocabolario.
Beh, non voglio scendere nei particolari perché immagino non tutti abbiano avuto la (s)fortuna di studiare il caro latinum; ad ogni modo spero di essere stata sufficientemente chiara. Ora finalmente termino questo pippone didascalico e comincio ad erudirvi sui momenti salienti della vita cum neonatibus.
De latte
Quando il neonato ha fame si va di tetta o di latte artificiale, a seconda dei casi. QUALCHE VOLTA la poppata fila liscia come l’olio, il neonato beve tranquillo e poi si accascia sul tuo petto come se avesse trangugiato mezzo litro di whisky, e lì rimane per almeno mezz’ora o anche di più. QUALCHE VOLTA invece il neonato ciuccia ma allo stesso tempo si contorce in preda a spasmi improvvisi, diventa paonazzo, sbarra gli occhi ed emette dei gridolini di esasperazione, dopodiché produce delle scorregge talmente puzzolenti che tu sospetti abbia ingurgitato di nascosto una padella di fagioli e non mezzo biberon di latte. QUALCHE ALTRA VOLTA il neonato ciuccia poi si ferma, sembra sazio, cazzeggia un po’ quindi piange di nuovo, ciuccia ancora, sorride mentre ciuccia, si addormenta, appoggi il biberon o la tetta, ti alzi per andare finalmente a pisciare e lui si sveglia, piange, ciuccia ancora e si riaddormenta e via così finché non ti viene un attacco isterico e una cistite contemporaneamente ma porti pazienza perché guarda un po’, il neonato piange ancora e devi tradurre il piagnucolese.
De rutto
Dopo il latte viene il rutto, IM-POR-TAN-TIS-SI-MO, perché se poi non rutta gli vengono le coliche ma tanto gli vengono lo stesso però ruttare, si sa, fa sempre un gran bene. Per ruttare un neonato bisogna tenerlo su, col viso appoggiato sulla tua spalla, e battergli delicatamente con la mano sulla sua, di spalla. Anche in questa circostanza, QUALCHE VOLTA il rutto arriva subito, bello fragoroso, accompagnato da un simpatico rigurgito sulla maglia indossata al momento; QUALCHE VOLTA stai lì a consumargli la spalla per minuti che sembrano ore, minuti in cui ti viene prurito dappertutto, fame, sete, voglia di andare in bagno e vedi polvere ovunque, pensi appena rutta lo metto giù e spolvero ma tanto appena rutta comincia con un’altra cosa perché the show must go on e niente, teniamoci la polvere e pure tutto il resto.
De sonno
Quando non avevo figli e sentivo dalle altre mamme o papà la frase: “E’ stanchissimo, vuole dormire” per descrivere il neonato che piangeva come se lo stessero scannando pensavo: “Boh, ma se è stanco perché non dorme e basta?”.
Già, beata innocenza sine figlis.
Il mio pargolo QUALCHE VOLTA va in catalessi in posizioni innaturali e con rumori di sottofondo da concerto heavy metal, QUALCHE VOLTA no, e allora son cazzi. Ovviamente, essendo un neonato, lo ribadisco, parla solo il piagnucolese, per cui piange-piange-e-piange e QUALCHE VOLTA lo culli un po’, QUALCHE VOLTA lo prendi a pancia in giù, QUALCHE VOLTA vai di ciuccio, QUALCHE VOLTA provi un’altra cosa e QUALCHE VOLTA lo lasci piangere mentre vai a sbattere la testa al muro e a rievocare nostalgicamente quei pomeriggi sonnolenti passati sul divano davanti a Netflix, scusate, lo so che è politically scorrect dirlo ma è la dura verità…poi certo, improvvisamente lui si addormenta con quell’aria da angioletto e “Netfliccosa?”.
De colicae
Si stima che 2-3 neonati ogni 10 soffrano di coliche e indovinate un po’, il mio fa parte di quei 2-3 ogni 10. Per le coliche, ahimé, in base alla mia esperienza non c’è un cazzo da fare. Google suggerisce vari espedienti, che ho sperimentato con scarso successo perché provateci voi a fare il massaggino rilassante al pancino di un neonato che urla e si dimena come se fosse posseduto; provate a sussurrargli paroline dolci e a tenergli la mano, ma come fa a sentirle, le paroline dolci, se continua a strillare? Provate le goccine al finocchio anti-colica, provate pure a fargli la doccia nel finocchio che tanto quello persevererà nel suo concerto in si-bemolle con tanti saluti alle goccine, ai fermenti lattici &company.
Sulla vita cum neonatibus non aggiungerei altro, se non che, come avrete capito, è bellissima e tremendamente faticosa e non fa nemmeno dimagrire, mannaggia, a meno che la mia bilancia non sia guasta ma in quel caso dovrebbero spiegarmi come mai tutti i jeans pre-gravidanza si chiudono a fatica e no, non sono appena lavati.
Tutti i consigli su come tradurre il piagnucolese sono ben accetti, grazie, ora vado che, tanto per cambiare, il bambino approssimativo sta piagnucolando qualcosa e il papà sta cantando pitipi-pitipi-pom ma pare non funzioni.
Ciao, benvenuta nel club “appena nato, la lotta è farlo stare zitto e/o dormire”. Bella la digressione sul latinorum alla Don Abbondio. Io ho fatto lo scientifico e avevo un vocabolario di mio papà datato 1964 che aveva un sacco di frasi fatte, alla faccia del moderno Zanichelli dell’epoca. Per il piagnucolese leopardiano (matto e disperatissimo), prosegui a tentoni come ora. Altro non sa da fa’. In bocca al lupo
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Grazieee non c’è altra soluzione infatti, non potevano nascere “già parlati”?
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Ciao a Te Mamma Approssimativa ,COME BUTTA ovviamente MALE . come immaginavo hai fatto la conoscenza delle bombe nucleari e dei vestiti mai piu chiusi , e delle notti di sonno PERSE . sappi che il pupetto non piange davvero e un pianto senza lacrime che serve solo a ,(OLTRE A FARTI GIRARE LE BALLE ) farti correre a servirlo come una schiava , Ai ai rigurgiti sulle maglie ne so qualcosa Mia cucina Noemi mi ha letteralmente Dipinto le spalle di latte . Che culo hai beccato il Neonato approssimativo rigurgitante wow jakpot . immagino che ormai ci siano almeno 3 dita di polvere per casa ,e che tu circuisca il padre approssimativo inveiendo contro i suoi girini , allora dimmi come si comporta il padre approssimativo ? fa il suo dovere o ti scodella l infante piagnucolorum e son cazzi tua ,
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Il padre approssimativo fa più del suo dovere e ha molta più pazienza della sottoscritta!
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Ma dai un padre che aiuta ma allora esistono ancora pensavo fossero quasi tutti estinti ,Anche mio padre era cosi con me mia madre lo descrive come te ,eppure so che le donne sono piu pazienti di noi men ,si vede che il nostro instinto di orsacchiotti morbidi viene fuori in quei momenti arggg ,se fosse stato per mamma ad una certa mi avrebbe catapultato fuori dalla finestra in mare visto che li facevo impazzire per quanto strillavo. quando sono nato avevano 23 lui 20 lei ,quindi 2 bambini . come ma dai tu che sei scazzata 😉 ma va su sfogati ecco un bel te anche perche immagino che insaccati e altra roba non possa mangiare per evitare intossicazioni al infante be racconta su poppate notturne vomito per i cambi lavare quei cavolo di body e una palla idem i vestiti ,fargli il bagno eccc su su ciarla ti ascolto nel bene e NEL MALE ,scherzi a parte sono contento che ti dia una mano porta pazienza il primo anno fino al 9 mese e dura per tutti . Mio nipote mi ha fatto impazzire per mesi quando non dormiva e dovevo aiutare sua madre mia sorella ,mentre lei dormiva io dovevo zittire il pupo di appena 2 mesi,quindi HAI TUTTA LA MIA COMPRENSIONE stima massima sorella. ora capisco chi fa i debiti con le tate io lo farei subito , per dormire sicuro non capisci quanto sia vitale il sonno fin che non passi mesi senza ronfare come si deve ,almeno a te e 1 ,pensa mia zia con 2 , brr mi vengono i brividi ,sai non ti facevo impaziente a parte l ironia sei una donna forte capace e sveglia mi meraviglia vederti in difficolta , tra parentesi e bello sentirti .temevo avresti alzato bandiera bianca dopo la nascita non posso stare senza la ragazza approssimativa .ognuno ha le sue droghe le mie sono il tuo blog la nutella e le buste di patatine sparato sul divano a guardarmi gli sceneggiati storici ,e ulisse si lo so wow che vita stimolante e cosi da quando avevo 13 anni oltre te da qualche anno quando ti ho scoperto . il battesimo a quando ? , e sopratutto padrino e madrina che sganciano per il bimbo li hai gia =) -e naturalmente spillare soldi al padre approssimativo per completini nuovi e foto
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Che pochi commenti….mi spiace. Come va con il tasto?
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In realtà volevo scrivere TATO
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Gente forza e diventata madre mica e malata ,sotto coi commenti su su ,e la sua crogna funziona alla grande .
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