Top Gun e quella scena di sesso un po’ farlocca

Lo so, lo so, vi aspettavate un altro post neonatesco e stava quasi per arrivare, ma poi ho visto che al cinema è uscito Maverick, ovvero l’attesissimo (da chi??) seguito di Top Gun, e ho deciso che un riassuntino, un “dove eravamo rimasti” come si deve, era assolutamente d’uopo.

Duuunque, nel lontano 1986 esplodeva il fenomeno Top Gun, e con esso raggiungeva definitivamente le luci della ribalta l’allora ventiquattrenne Tom Cruise, giovanotto dotato di occhi verdazzurri ammalianti e sorriso irresistibile a prova di Daygum Protex. Detto in parole povere, il film è la classica boiata made in USA dove dei maschioni sudaticci che ruminano in continuazione non si sa bene cosa e non si separano dai RayBan neanche per andare a pisciare si sfidano per vedere chi ce l’ha più lungo, per poi finire col diventare tutti best friends forever. Ma liquidare così, in maniera-come-dire-approssimativa, una delle pellicole che ha segnato la nostra adolescenza non sarebbe giusto, quindi scendiamo nei dettagli.

Pete Mitchell (Tom Cruise), e Nick Bradshaw (un quasi irriconoscibile Anthony Edwards, per inciso quello che poi ha recitato la parte del dottor Greene in E.R.), sono dei piloti della Marina degli Stati Uniti, ma noi li conosciamo meglio come Maverick e Goose, ovvero col loro nome di battaglia. Un giorno, vola che ti vola, i due amici si ritrovano ad affrontare due MIG 28 sovietici (ehm, sto ricopiando da Wikipedia, per quanto mi riguarda potrebbero chiamarsi anche YHRTWEQZ545), e per aiutare un collega in difficoltà Maverick compie un’impresa pericolosissima e difficilerrima: il volo rovesciato (cioè con l’aereo capovolto) esattamente sopra il caccia del nemico che, impressionato dalla bravura dell’avversario, decide che è meglio volare verso cieli più blu.

Il comandante della baracca tuttavia non apprezza la condotta di Maverick e Goose. I due sono belli tronfi e pimpanti e si aspettano una pioggia di complimenti per aver effettuato il volo rovesciato e aver salvato il culo al collega incasinato, invece il capo li cazzia di brutto e li informa a denti stretti di doverli mandare a frequentare la scuola Top Gun, ma mica per merito; soltanto perché quelli scelti in precedenza si erano licenziati.

Beh, mors tua vita mea, ed è così che i due aviatori arrivano alla nuova base aerea e incontrano altri maschioni sudati, ruminanti e RayBan-dipendenti. Tra di loro spicca Iceman, interpretato da Val Kilmer, che subito scambia con Maverick un paio di battute al vetriolo, tipo: “Ehi, chi è il miglior pilota?” e “Amico, qual è il tuo problema?” e via dicendo, roba che neanche all’asilo.

Va beh.

Una sera tutti questi intelligentoni vanno a gigioneggiare in un locale, e qui Goose sfida Maverick ad abbordare una tipa qualunque e portarla alla toilette per incipriarle il naso.

Come vedete, i livelli di maturità crescono.

Il buon Mav adocchia subito la preda e le si avvicina insieme a tutta la truppa, e lì parte un ridicolo coretto, boh, una specie di imbarazzante serenata che tuttavia la donna sembra apprezzare, tanto che invita il pilota a sedersi accanto a lei. I due chiacchierano brevemente, poi lei lo friendzona dicendogli che deve raggiungere il suo compagno, ma Maverick non è certo il tipo che si arrende al primo picche. Infatti segue la fanciulla nel bagno delle signore e le dice una frase insulsa tipo: “Ehi, stai facendo un grosso sbaglio con quel VECCHIO” . Lei, invece di ridergli in faccia, sorride languida e sussurra: “Tranquillo, ti farò vincere la scommessa!”. Poi esce dal bagno, passa davanti a Goose ed esclama: “Il tuo amico è stato grande!”.

Mah.

Il giorno dopo si torna a scuola e indovina chi è l’astrofisica che tiene uno dei corsi alla Top Gun? Eeeesatto, la ragazza della toilette, Charlotte Blackwood-nome-di-battaglia-Charlie. Quando la vede entrare, Maverick mostra tutta la sua arguzia indossando immediatamente i RayBan in modo da non farsi riconoscere, ma la cervellona non si fa mica fregare da un paio di lenti scure, e se no a che serve la laurea in astro-comesichiama.

Charlie si presenta al gruppo e subito comincia a parlare delle caratteristiche dei MIG 28 (sì, quelli di prima) e Maverick fai il gradasso dicendo che lui li conosce bene e anzi, ha fatto lo scalpo ad uno di quei cosi col volo rovesciato (risatina di Iceman in sottofondo). La donna, che a quanto pare di MIG ne sa meno di quanto voglia ammettere, dopo la lezione chiede al giovane di darle qualche informazione in più ed è con questo pretesto che lo invita a cena a casa sua. Beh, e cosa c’è di meglio prima di un appuntamento galante che una partita a beach volley contro Iceman sotto un sole cocente e cinquecento gradi all’ombra?

Già.

Terminata la sfida Mav si accorge di essere in forte ritardo, si infila una t-shirt bianca bella aderente (del resto il bianco è l’ideale quando sei in un bagno di sudore) e inforca gli immancabili RayBan e la sua Kawasaki roboante. Arriva da Charlie e, dopo essersi doverosamente scusato per il ritardo, le chiede candido: “Ti secca se faccio una doccia?”. Charlie pronuncia allora una delle battute più credibili dell’intero film: “Sì, mi secca! Ho fame!”.

Meno male va.

I due flirtano un po’, masticano noccioline, sorseggiano vino bianco, parlano del padre pilota di Mav, morto in circostanze misteriose, dopodiché il ragazzo, Casanova navigato, di punto in bianco dice che è ora di andar via, d’altronde deve ancora fare quella famosa doccia. Charlie rimane con un palmo di naso, in fondo in fondo sperava di parlare dei MIG fare un po’ di bunga bunga ma si consola pensando che dopo una partita di beach volley anche i maschioni fascinosi come Maverick puzzano di sudore, quindi meglio così, w le docce e pericolo scampato.

Successivamente Maverick affronta una prova di volo come suo solito in maniera spericolata, e Charlie lo smerda davanti a tutta la squadra dicendo che la sua tattica di volo è stata sbagliata. Beh, si sa, ci sono due cose da non dire mai ad un uomo: la prima è che non è bravo a letto, e la seconda è che non sa guidare (macchine, navi o aerei, non importa). Maverick non fa eccezione alla regola e dopo aver messo su un commovente broncio scappa a bordo della sua Kawasaki. Charlie lo insegue in macchina, lui accosta e il tutto termine con una solenne pomiciata, seguita dalla celebre scena d’amore accompagnata dalle note dell’altrettanto celebre “Take my breath away”. Tra l’altro vi svelo una cosa che ho letto qualche giorno fa: la suddetta scena è stata girata quando l’attrice interprete di Charlie, Kelly McGillis, stava già girando un altro film per il quale aveva dovuto cambiare taglio e colore di capelli, ed ecco spiegata tutta quella penombra e quei chiaroscuri…scioccante, no?

Non come scoprire che Babbo Natale non esiste ma quasi.

Poi, e qui cito per cause di forza maggiore Wikipedia, “durante un volo di esercitazione in coppia col tenente Iceman ed il suo navigatore Slider, Maverick finisce nella scia del velivolo del caccia rivale, cosa che interrompe il flusso d’aria e causa lo stallo di entrambi i motori del suo F-14. Segue un avvitamento incontrollato che costringe i due all’eiezione dal velivolo ma, nell’espulsione del seggiolino, Goose sbatte violentemente la testa contro il tettuccio, morendo sul colpo.” Di tutto ciò l’unica cosa che si capisce è che Goose, appunto, muore, e il povero Maverick si sente in colpa, al punto da decidere di mollare la Marina. Per di più Charlie ottiene una promozione e se ne va a Washington, e il ragazzo si ritrova senza migliore amico e senza fidanzata in meno di ventiquattro ore. In suo aiuto accorre uno dei capoccia della scuola, che gli racconta la verità sulla morte del padre, caduto dopo aver coraggiosamente salvato alcuni compagni di volo. Commosso, il giovane decide di ritirare le dimissioni, ma ecco che proprio il giorno della consegna dei brevetti bisogna volare a soccorrere una nave americana bloccata in acque nemiche. Inutile scendere nei particolari, tanto se non siete addetti ai lavori come me non ci capirete niente; vi basti sapere che Maverick fa il culo a tutti i caccia dei cattivi e salva il collega Iceman, dopodiché viene salutato come eroe del giorno e il premio è scegliere cosa fare da quel momento in poi. Maverick sceglie di rimanere alla scuola in veste di istruttore, e tutti vissero felici e contenti.

Sì, ok, ma Charlie?

I film americani in genere finiscono con lui/lei che si rende conto di amare lei/lui e corre all’ aeroporto ma qui di aerei ne abbiamo visto fin troppi, quindi l’ultima scena si consuma in uno squallido baretto dove Maverick sorseggia una birra solo soletto. A un certo punto parte una musica dal juke box: è la stessa canzone con la quale il giovane aveva abbordato la sua bella. Mav si guarda intorno sospettoso ed ecco che alle sue spalle spunta Charlie…ora sì che l’happy ending è completamente happy.

Per la cronaca nel seguito del film Charlie, ovvero la Mc Gillis, non ci sarà, sostituita da una collega più giovane, mentre Maverick è sempre lui, Tom Cruise, con qualche ruga e (si dice) qualche ritocchino in più.

E gli immancabili RayBan.

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